La Concorsopoli vogherese in “Asm Ves”, davanti al giudice i commissari stanno zitti
I tre indagati Spagoni, Bruni e Quaini non hanno spiegato le frasi registrate nelle intercettazioni. Mercoledì altri interrogatori
Voghera
Nelle carte dell’accusa ci sono decine di intercettazioni in cui parlano, tra di loro e con altri, del concorso, dei punteggi e dei candidati. Ieri mattina invece i componenti della commissione che doveva giudicare i partecipanti al concorso per 13 impiegati tecnici-amministrativi in Asm Vendita e Servizi, finiti nell’inchiesta sulla “concorsopoli pavese” e per questo destinatari di interdittive, sono rimasti in silenzio davanti al giudice Luigi Riganti, che li ha interrogati. Stefano Spagoni, 55 anni, di Pavia, presidente della commissione, e le due componenti Daniela Bruni, 36 anni, di Rivanazzano, e Laura Quaini, 66 anni, di Cava Manara, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli indagati erano affiancati dagli avvocati Ermenegildo Costabile (per Spagoni), Maria Angela Ghezzi (Quaini) e Maurizio Chiesa (Bruni), che vogliono approfondire le contestazioni della procura.
gli altri interrogatori
Oggi sono previsti, davanti allo stesso giudice Riganti, che ha firmato l’ordinanza, gli altri interrogatori. Saranno dunque sentiti in mattinata i componenti del Consiglio di amministrazione di Asm Ves, e cioè la presidente Monica Sissinio, 55 anni, di Voghera, l’ex vice presidente Laura Anselmi, 56 anni, di Voghera (sono entrambe difese dall’avvocato Luca Angeleri) ed Edoardo Lazzati, 84 anni, in passato presidente di Asm Voghera e già presidente di Federmanager Pavia. Anche a loro è stato notificato il provvedimento di sospensione da ogni incarico pubblico, che però non potrà applicarsi alla carica di consigliere comunale (in Forza Italia) di Anselmi, perché il codice non lo prevede. Sarà, comunque, l’occasione per difendersi dalle contestazioni fornulate dal pubblico ministero Paolo Mazza, che contesta agli indagati diverse accuse, dall’induzione indebita a dare o promettere utilità, all’abuso d’ufficio, alla turbativa d’asta e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale.
i concorsi nel mirino
L’indagine dei finanzieri ruota attorno a due concorsi banditi da Asm Ves nel 2019. Il primo per la selezione di un dirigente che doveva andare a ricoprire la carica di Responsabile operativo a tempo indeterminato. Il bando, secondo l’accusa, sarebbe stato cucito addosso all’unico candidato che si presentò e vinse. Il secondo concorso, invece, riguarda la selezione di 13 impiegati tecnico amministrativi. Selezione che, secondo l’accusa, sarebbe stata pilotata attraverso un aggiustamento dei punteggi per due candidati indicati da politici. Accuse che sono ancora tutte da provare. M. Fio.