Si riapre il fondo indennizzi per commercio e turismo
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Gli Enti bilaterali ampliano l’intervento a sostegno di lavoratori e aziende Utilizzata solo una piccola parte del milione e mezzo che era stato stanziato
È stata finora assegnata soltanto una piccola parte del fondo stanziato dagli Enti bilaterale del terziario e del turismo a sostegno di lavoratori e aziende colpiti dagli effetti della pandemia. Il migliaio di domande dei dipendenti ammesse al contributo (tra 1.700 e 1.800 quelle presentate, ma c’erano dei requisiti da rispettare) hanno portato all’erogazione di circa 250 mila euro su 1 milione a disposizione, mentre le oltre duecento richieste avanzate dalle aziende del commercio e del turismo hanno dato luogo al pagamento di una cifra di 70-80 mila euro, a fronte di una somma disponibile di 500 mila euro.
nuovi requisiti
Ecco perché gli Enti bilaterale hanno deciso di riaprire i termini per la presentazione delle domande, allo stesso tempo allargando la platea dei possibili beneficiari tra i lavoratori. «Assieme a Cgil, Cisl e Uil abbiamo deciso di estendere e ampliare l’intervento di sostegno che avevamo avviato a gennaio – spiega Gian Pietro Guatelli, direttore dell’Ascom – prolungando la possibilità di usufruire di questa opportunità, visto che ci sono ancora parecchie risorse non utilizzate tra quelle stanziate». Per i lavoratori la forma di contributo resta l’integrazione di 1,50 lordi per ogni ora di cassa integrazione fatta (con un tetto di 360 ore), ma con questo nuovo intervento si andranno a coprire anche i periodi di cig compresi in un arco temporale molto lungo, che va da luglio 2020 a ottobre 2021 (in precedenza ci si limitava al periodo 10 marzo-16 maggio 2020). Non solo: mentre a gennaio gli Enti bilaterali avevano fissato in un minimo di 60 ore di cig il requisito per accedere al contributo, ora basterà aver fatto 30 ore di “cassa” (quindi verranno anche riesaminate le domande già presentate, alla luce del nuovo requisito minimo). Il termine per presentare le domande è il 31 gennaio 2022.
Degli indennizzi già erogati il 75% è andato al settore del turismo e il 25% al terziario. Ma come mai gran parte della somma stanziata è rimasta finora nelle casse degli Enti? «Non abbiamo sbagliato i calcoli – precisa Guatelli – il punto è che avevamo compreso la grande distribuzione, per la quale invece è stato poi raggiunto un accordo separato, a livello nazionale». Il che ha liberato risorse che con questo nuovo intervento si punta a distribuire.
Per le imprese l’indennizzo consisteva invece nel 50% delle spese relative alla sanificazione e messa in sicurezza dei locali, fino a un massimo di 500 euro.
i sindacati
«Siamo soddisfatti di questa nuova azione messa in campo – dice Tommaso Vitale, segretario Filcams-Cgil e presidente dell’Ente bilaterale del terziario – sappiamo che è poco, ma è un modo per portare un po’ di ristoro ai lavoratori». Stefano Galli, segretario della Fisascat-Cisl, sottolinea: «Operiamo per dare risposte concrete ai lavoratori e alle aziende. In particolare quelli del settore non food che sono stati fortemente penalizzati durante tutti questi mesi». Anche Angelo Albanese, segretario della Uiltucs, rimarca l’importanza dell’Ente bilaterale: «Questo tipo di iniziative le facciamo da sempre».