La festa di Bettini, ecco il video: “In politica conta l’amicizia e l’alchimia, come tra me e Giuseppe”
La scena è magistrale, felliniana. Ripresa con un telefonino e fatta uscire volutamente, con ogni probabilità, in un video postato su un ignoto canale youtube. Goffredo Bettini, seduto su una traballante sedia di legno nel cortile di una casa a La Storta, periferia nord di Roma dal sapore sanguigno, intonaci vissuti e aria ostentatamente popolare – la casa del suo storico autista Libero Bozzi, che ha ospitato la festa di compleanno di Bettini – officia l’arrivo (un po’ tardivo, a quanto pare) di Giuseppe Conte. La festa ha già tanti invitati, e forse uno su tutti, Gianni Letta, grande amico di Bettini, i due Richelieu laici del centrodestra berlusconiano e del centrosinistra di tutte le stagioni. E ora arriva anche Conte.
Gridano, dalle ultime file, «evviva Conte!». Bettini lo accoglie con bonaria e confidenziale ironia: «Giuseppe, mi accusano di averti fatto capo della sinistra, ma eri il nostro presidente del consiglio… però se dobbiamo avere un rapporto unitario, deve essere alla pari… non può essere che arrivi tardi… Il regalo dov’è?». E Conte: «Come sei venale». Qualcuno grida, dal lato destro dov’è seduto Gianni Letta, «facciamo l’accordo per il Quirinale!». Risate e allegria.
Quindi Bettini riprende quello che stava dicendo: «Adesso nun te posso rifà tutto il discorso che stavo facendo, però il succo era questo: nell’esperienza di questi tre anni, noi abbiamo costruito delle solidarietà, delle amicizie, oltre che politiche, anche personali. Credo. A meno che tu non voglia smentire» (e Conte: «La mia presenza qui ne è la testimonianza»). Quindi il guru dei democratici romani prosegue: «E dicevo, quanto è importante anche questo, oltre alla politica. Le amicizie. Ricordavo che Gerardo Chiaromonte, napoletano, grande dirigente del Pci, quando si ruppe l’unità nazionale – io stavo lì, a mangiare, con la figlia Franca, ero un dirigente della Fgci – disse “abbiamo chiuso sta baracca”. Gli chiesi “ma ci sono motivi politici?”. "Sì, certo – rispose Chiaromonte – ci sono questi motivi politici, la Dc fece una campagna elettorale tutta un po’ così, dicendo (scusa Gianni, ma purtroppo fu così – scherza Bettini con Letta) che le Brigate rosse, noi comunisti… insomma, la Dc fece una campagna un po’ dura (scusa anche tu Ranucci, fa Bettini). Però la verità è che Berlinguer, dopo la morte di Moro, non si fida più di nessuno”, disse Chiaromonte. Quindi è chiaro – riprende il festeggiato – che le politiche hanno sempre bisogno di una verifica nei fatti, nei processi reali. Però la politica, questo è il bello, ha la sua imprevedibilità nell’alchimia tra le persone, nella capacità poi di costruire dei progetti insieme, con la volontà volontà soggettiva». Alchimia fortissima, tra lui e Conte.
Una vera e propria teoria dell’amicizia: «E quindi, in questi anni – prosegue Bettini riferendosi alla stagione della progettazione e poi della realizzazione del Conte2 – io ho sentito fortissimo, non voglio dimenticare nessuno, questa vera solidarietà, sempre ispirata a un principio repubblicano, con Andrea (Orlando), con Dario (Franceschini) e con Nicola (Zingaretti). E’ stata un’esperienza che mi resterà nel cuore. Finita com’è finita. Oh non mi fraintendete, finita benissimo», dice del governo Conte 2. «E’ ora di far funzionare il cervello e di rimettere insieme questa amicizia, che è un patrimonio».
Tra gli astanti si intravedono, nel video, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, più di mezzo pd romano, pezzi di nuova Rai. La sardina Jasmine Cristallo. Gianni Letta sorride divertito, seduto accanto al nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.