Addio all’operaio 45enne colpito da malore mentre lavorava in raffineria
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Igor Zago era dipendente della Cooperativa Facchini. Mercoledì si era sentito male, giovedì sera il decesso. I funerali a Balossa
MEZZANA BIGLI. Un infarto lo ha stroncato a soli 45 anni d’età. Questa mattina, sabato 13 novembre, alle ore 11, nella chiesa della Santa Epifania della frazione Balossa Bigli, si terranno i funerali di Igor Zago, che si era sentito male mercoledì mattina, mentre si trovava al lavoro alla raffineria Eni di Sannazzaro dove, da oltre 10 anni, lavorava per conto dell’impresa Cooperativa Facchini.
La salma dell’operaio 45enne arriverà poco prima dalla camera mortuaria del policlinico di Pavia, l’ospedale dove era stato ricoverato e dove è deceduto nella serata di giovedì. Dopo la cerimonia funebre la salma verrà trasportata al tempio crematorio. Zago, originario di Mede e abitante con la famiglia a Balossa Bigli, è morto nel reparto di rianimazione del San Matteo dopo essere stato ricoverato in condizioni disperate. Lascia nel dolore la compagna Emanuela, le figlie di 17 e 14 anni, i genitori Vincenzino e Stefanina e il fratello Daniele.
Igor Zago abitava a Balossa Bigli da pochi anni. Si era trasferito con la famiglia da Mede per essere più vicino al luogo del suo lavoro, attività a cui dedicava tutto il suo impegno dividendolo con la sola sua famiglia. Chi gli lavorava accanto lo definisce un uomo sempre gioioso, un vero “compagnone”, sempre rigoroso nel suo lavoro e molto attaccati a moglie e figlie.
Alla raffineria di Sannazzaro, a favore della sua famiglia e in suo ricordo, è intanto partita un’iniziativa solidale che sta coinvolgendo un po’ tutti: una raccolta di fondi da destinare alle donna e alle due ragazzine, rimaste improvvisamente senza alcun sostegno.
La morte di un compagno di lavoro ha infatti molto colpito i colleghi che, dopo aver condiviso con Igor tanti anni nella stessa azienda, operando fianco a fianco, pensano al vuoto che l’operaio lascia sul luogo di lavoro, ma soprattutto nella sua famiglia. Per questo il primo pensiero dei colleghi è stato per la moglie e le figlie e a come manifestare loro solidarietà con atti concreti.
Paolo Calvi