Antenna “abusiva” per 17 anni, Wind risarcirà il condominio
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Pavia, il traliccio di 45 metri sul terreno accanto al palazzo non rispetta le distanze: il giudice condanna la società telefonica a pagare 26mila euro (affitti arretrati)
PAVIA. Per 17 anni l’antenna di telefonia, alta 45 metri, ha occupato una porzione di terreno di fianco al palazzo e di proprietà dello stesso condominio, sulla Vigentina. Una occupazione abusiva, secondo i residenti, che hanno trascinato il proprietario dell’antenna, la Wind Tre, in tribunale.
Il giudice Renato Cameli ha dato ragione al condominio e condannato la società di telecomunicazioni a pagare oltre 26mila euro di risarcimento danni per l’affitto non pagato, quantomeno su una parte di terreno, stabilendo anche un canone annuo di circa 1.500 euro oppure lo spostamento del traliccio.
Realizzata nel 2004
L’antenna si trova di fianco a un palazzo al numero civico 10 sulla Vigentina dal 2004, quando fu realizzata sulla base di un atto che stabiliva un diritto di servitù per telecomunicazioni. In sostanza, la società (all’inizio era la Dalmazia) ottenne di poter realizzare il traliccio proprio in quel punto. Tuttavia, in fase di realizzazione non furono rispettate le misure concordate, ma tra la struttura e la recinzione si sconfinò nel cortile del condominio.
Per stabilire se e quanto l’antenna si trovasse su una porzione di terreno in maniera abusiva, il giudice ha disposto una consulenza. Il perito, dall’esame della documentazione e soprattutto del sopralluogo, ha concluso stabilendo che «la società ha delimitato con una recinzione fissa un’area maggiore a quella spettante» eccedendo in particolare nella «fascia di rispetto, su tutti e quattro i lati, con il risultato che si è determinata una superficie non più nella disponibilità del condominio, di 102 metri quadrati».
In sostanza, nella fase di realizzazione il traliccio è stato posizionato, almeno per una parte, su un’area non coperta dal diritto di servitù. Un’area che il condominio, proprietario anche di un immobile sul terreno utilizzato dai residenti come ripostiglio e come pollaio, non ha più potuto utilizzare.
Il risarcimento del danno
L’avvocato del condominio, Ambrogio Novelli di Genova, ha così chiesto al tribunale anche il risarcimento dei danni dovuti all’occupazione abusiva, proprio perché parte dell’area su cui l’antenna è stata realizzata per 17 anni non si è potuta più utilizzare. Il giudice ha stabilito un risarcimento di oltre 26mila euro e anche un canone annuo di massima (riservando al condominio la facoltà di chiedere anche una cifra diversa) in alternativa allo spostamento della recinzione della struttura. Una sentenza, comunque, a cui gli avvocati della società (Marco Tronci di Roma), hanno però la possibilità di ricorrere. —