La zia Aya chiede di adottare Eitan ed è subito scontro
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C’è l’opposizione degli avvocati dei nonni materni. Sulla tutela ora la palla passa al tribunale di Milano
PAVIA
Due richieste di adozione, che promettono nuove battaglie legali e che si intrecciano con il tema del rientro del piccolo Eitan in Italia. La prima richiesta era stata presentata in Israele ad agosto da Gali Peleg, zia materna. Ma anche la zia paterna Aya Biran, di Travacò, ha manifestato l’intenzione di adottare il bambino, inviando una domanda al tribunale dei minori di Milano a settembre. È proprio su questa seconda richiesta che gli avvocati dei nonni Peleg stanno affilando le armi.
Gli avvocati hanno presentato una opposizione alla richiesta e, secondo indiscrezioni, già a dicembre dovrebbe celebrarsi una udienza a Milano per affrontare questa partita.
il rientro di Eitan in Italia
L’argomento dell’adozione del bambino si intreccia a sua volta con il tema del rientro di Eitan in Italia: due pronunce del tribunale Israeliano, che ha ritenuto di applicare la Convenzione dell’Aja sulla sottrazione di minori, sono risultate favorevoli al rientro del bambino, portato in Israele dal nonno materno l’11 settembre con un volo privato, all’insaputa degli zii Biran, che lo attendevano al termine dell’incontro stabilito con i nonni materni. Per questo i nonni Shmuel Peleg ed Esther Cohen sono indagati dalla procura di Pavia per sequestro di minore.
Pende, tuttavia, ancora il ricorso (il terzo) presentato dagli avvocati dei nonni materni: fino alla pronuncia dei giudici israeliani Eitan dovrà restare in Israele, dove ancora si trovano anche gli zii Biran. Entro la fine del mese dovrebbe essere fissata l’udienza per consentire ai giudici di prendere la loro decisione. Quindi si saprà, solo a quel punto, se e quando Eitan tornerà a Travacò.
i procedimenti sulla tutela
L’altro filone, sul fronte civile, riguarda i reclami presentati dagli avvocati dei nonni Peleg nell’ambito del procedimento di tutela, quando era stata nominata tutrice la zia Aya Biran, prima dal tribunale di Torino e poi di Pavia. Su due reclami pochi giorni fa sono arrivate le decisioni del collegio dei giudici di Pavia (presidente Marina Bellegrandi).
Da quanto si è saputo, sul primo reclamo, relativo alla richiesta dei legali di invalidare la nomina della zia Biran, i giudici si sono dichiarati incompetenti e hanno passato la palla al pm del tribunale dei minori di Milano. Più articolata l’ordinanza emessa dai giudici pavesi sull’altro reclamo, relativo alla richiesta degli avvocati dei nonni di annullare il provvedimento del 13 settembre che autorizzava la zia Aya ad attivare il procedimento alla Corte dell’Aja. I giudici hanno respinto il reclamo degli avvocati, dichiarandolo «inammissibile», perché, con motivazioni molto tecniche, quel decreto di settembre «non ha natura autorizzativa ma certificativa ovvero ricognitiva dell’attività» fino a quel momento svolta nell’ambito del procedimento del minore. A Pavia per ora resta aperto il fascicolo della tutela del bambino, ma sui reclami degli avvocati dei nonni la palla passa ora al tribunale dei minori di Milano. La prossima tappa è prevista per il primo dicembre, quando scadono i termini per gli avvocati di entrambi i rami della famiglia di presentare le loro memorie in relazione al procedimento della tutela di Eitan. La battaglia è ancora aperta.