Obbligo vaccinale per prof e bidelli, sono in 700 a rischio sospensione in provincia di Pavia

PAVIA

Oltre 16mila sanitari che operano in ospedali, cliniche e Rsa; circa 10.500 docenti, bidelli e amministrativi in forza a 55 scuole del territorio; quasi 3mila appartenenti alle forze dell’ordine: per tutti questi operatori, che lavorano in provincia di Pavia, da oggi scatta l’obbligo vaccinale. Proprio mentre, solo nel mondo della scuola pavese, i no vax sarebbero ancora più di 700. A doversi obbligatoriamente vaccinare (con tutto il ciclo, quindi fino alla terza dose, nel senso che richiamo o terza dose devono essere fatti entro i termini di validità del Green Pass, quindi nove mesi dall’ultima) sono il personale della scuola (anche paritaria) e dei servizi educativi per l'infanzia, sanitari, personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, dei servizi segreti, della polizia locale e di quella penitenziaria. L’obbligo riguarda anche gli operatori dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, dei sistemi regionale di istruzione e formazione professionale e dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

Multe salate e sospensioni

Le multe per chi lavora senza vaccino sono pesanti. «Lo svolgimento dell’attività lavorativa in violazione dell’obbligo vaccinale – si legge nella circolare del Viminale – è punito con la sanzione del pagamento di una somma da 600 a 1.500 euro. Chi non controlla, riceve a sua volta una sanzione, da 400 a 1.000 euro. Inoltre, « gli agenti non vaccinati saranno sospesi, e privati di pistola, tesserino e manette in dotazione.

Se si presenteranno comunque al lavoro, rischiano una multa fino a 1.500 euro».

Scuola in subbuglio

Per i sanitari la situazione in provincia di Pavia è tutto sommato in linea: ad aver ricevuto la terza dose, fino ad ora, sono 15.570 operatori, su poco più di 16.000. Più critica è invece per il personale scolastico: su 10.500 la dose booster è stata fatta a 2.959 persone. I vaccinati con seconda dose nel mondo della scuola sono 9.349, ne mancano all’appello 722, che sono tuttora no vax, o sono stati esentati dal vaccinarsi.

I controlli sono in mano ai presidi. «Una nuova app dovrebbe consentirci di vedere in tempo reale quali colleghi siano vaccinati e quali no – spiega Matteo Loria, dirigente scolastico dell’istituto Caramuel-Roncalli di Vigevano e rappresentante Anp (Associazione nazionale presidi)–. A chi non è in regola diamo ha 5 giorni di tempo per motivare la propria posizione, e ulteriori 20 giorni per vaccinarsi. Dopo di che scatta la sospensione automatica».

Il controllo dei presidi

«La nuova piattaforma appena arrivata ci consente di verificare chi possiede un super Green pass rafforzato – conferma Cristina Comini, preside dell’istituto professionale Cossa di Pavia –. Il problema non è chi ha fatto la terza dose, ma chi ancora non si è vaccinato per nulla».

«Alle 7.30 di mattina controllerò lo stato vaccinale del personale scolastico del mio istituto – sottolinea Silvana Fossati, preside dei licei Taramelli-Foscolo –. Noi, come in tutti gli istituti, abbiamo qualche no vax e pochi esonerati. Vedremo cosa faranno».

Intanto, anche il sindacato fa sentire la propria voce. Per il comparto scuola interviene Elena Maga, segretaria generale della Cisl Pavia-Lodi. «Ritengo l’obbligatorietà del vaccino per gli operatori scolastici vada nel senso di proteggere il più possibile una categoria fortemente esposta al rischio del contagio, composta da persone per gran parte di età matura e in stretto contatto con un numero elevato di alunni, che sono quelli maggiormente colpiti dalle ultime varianti – sottolinea Maga –. Contribuire alla salute collettiva è uno dei doveri civici che dobbiamo veicolare responsabilmente come componenti attive di una vera comunità educante. Io mi sono vaccinata con le 3 dosi previste e sollecito i colleghi a fare la stessa cosa».

«Parte l'obbligo vaccinale per il personale scolastico, intanto come Flc Cgil riteniamo che i dipendenti della scuola abbiano già risposto con senso civico, superando il 95% di vaccinati – afferma Francesco Lucente, segretario Flc Cgil –. Vaccinarsi è un atto di profonda responsabilità, verso se stessi e verso gli altri. Penso che questo obbligo sia un provvedimento giusto, anche per assicurare condizioni di sicurezza e limitare il contagio ad una categoria molto più esposta al rischio». «Ma è una misura che da sola non basta – conclude Lucente –. Stiamo sollecitando la proroga dell’organico Covid anche per il personale Ata, visto che sono proprio i collaboratori scolastici che, garantendo tra l'altro vigilanza e sanificazione, assicurano l'erogazione del servizio. Ma, nella legge di bilancio, purtroppo, questa proroga non è prevista».