Biodigestore di Casei, Comune sconfitto. Il Tar non ferma la costruzione
CASEI GEROLA. Tripla bocciatura del Tar per i ricorsi contro il biodigestore di Casei Gerola. Ieri il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia si è espresso respingendo tutti e tre i ricorsi presentati (uno del Comune di Casei Gerola con Legambiente, un altro dei municipi di Alzano Scrivia, Molino dei Torti, Castelnuovo Scrivia e Cornale, un terzo dei privati cittadini) contro il via libera dato dalla Provincia alla struttura casellese. Comuni, associazioni e residenti si erano dati appuntamento in aula lo scorso 2 novembre, per l'esposizione delle motivazioni addotte dalle parti, sia di chi contrario, sia della società proponente, la Green Enery Società Agricola (la stessa società che ha proposto un progetto gemello per Campoferro, a Voghera). Il Tar aveva 45 giorni per sentenziare e, in prossimità della scadenza, ha respinto i ricorsi. Il Tar della Lombardia ha infatti emesso sentenze sfavorevoli rispetto ai ricorsi presentati dai Comuni di Casei Gerola e Molino dei Torti (sentenza 2791/2021) e Comuni di Cornale e Bastida, Castelnuovo Scrivia e Alzano Scrivia (sentenza 2792/2021). Anche il ricorso di alcuni cittadini di frazione Magenta è stato respinto.
La replica del sindaco
Una decisione rispetto alla quale il sindaco di Casei Gerola, in prima linea contro l'impianto a fianco dei residenti di frazione Magenta, la zona interessata dall'insediamento, accetta le disposizioni del Tar, ma non risparmia una nota polemica. «Confermo il massimo rispetto per la Giustizia e ora analizzeremo le motivazioni addotte per la sentenza. Tuttavia a nostro avviso l’autorizzazione rilasciata ha un potenziale vulnus: l'ultimo profilo di contestazione concernente la svuotata portata delle prescrizioni adottate in tema di emissioni odorigene, ad esito di un carente e invertito iter procedimentale della Provincia, alla luce del differimento a posteriori dell’individuazione delle soluzioni progettuali e demandando ad altri (addirittura alla stessa società proponente) gli accorgimenti necessari da porre in essere, non sembra essere stato preso compiutamente in esame da parte del Tar, se non assorbito nelle stesse motivazioni espresse sull'infondatezza del secondo motivo di diritto» dichiara il Leonardo Tartara. «In parole povere, -prosegue il primo cittadino- nel caso in cui durante l’esercizio dell’impianto si riscontrino emissioni odorigene sopra soglia, il sindaco potrà chiedere al gestore di fermare e modificare l’impianto, cosa complicata e difficile da gestire». Alessio Alfretti