Baldiraghi, è già finita l’avventura a Montegranaro
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Il coach pavese esonerato dai marchigiani fermi a due punti in classifica: «Il gruppo è stato messo insieme all’ultimo. Esperienza comunque positiva»
PAVIA. Il pavese Massimiliano Baldiraghi, 54 anni, è stato esonerato dal ruolo di capo allenatore della Sutor Montegranaro, serie B, girone C.
La formazione marchigiana finora aveva vinto una partita e dieci le aveva perse, di cui le ultime sette consecutive. «Sono stati tanti gli aspetti che hanno portato al mio esonero – spiega Baldiraghi mentre prepara le valigie per tornare a Pavia – il primo motivo è stato che la squadra era stata costruita in estate all’ultimo minuto. Montegranaro era stata retrocessa e poi ripescata in cadetteria il 29 luglio. Io sono stato contattato la prima settimana di agosto e abbiamo iniziato a costruire la squadra attorno a ferragosto. I giocatori che non erano ancora accasati e che erano alla portata delle poche finanze della società non erano tanti. Siamo riusciti comunque a firmare giocatori importanti come l’ex pavese Crespi e l’ex Cremona Masciarelli, che sono coloro che hanno avuto un rendimento maggiore. Globalmente la squadra per un girone così forte come quello C era un po’ troppo basso».
rendimento in crescita
Il coach ex Riso Scotti racconta di un percorso di crescita: «Nonostante questo limite abbiamo lavorato tantissimo, siamo cresciuti e lo stavamo facendo ancora - prosegue – . La dimostrazione è stata la sfida ad alto livello con un team forte come Rieti, perdendo all’ultimo secondo e ad Ozzano dopo un supplementare tirando per vincere. Sono sconfitte in cui anche la sfortuna ci ha messo del suo, come la palla che balla sul ferro sul tiro di Galipò ed esce. Ci è mancato purtroppo sempre quel centimetro per vincere e se perdi paga l’allenatore, specie se sei all’ultimo posto della classifica con soli due punti». Baldiraghi è sereno. «Si, perché non ho nulla da rimproverarmi – spiega il coach – la squadra di Montegranaro era totalmente nuova, dello scorso anno era rimasto un solo giocatore. E’ stato costruito un gruppo con la disponibilità economica che c’era e che io ho accettato, ma che per questo girone era bassino. Ci ho provato, abbiamo lavorato e mi spiace che la società non abbia avuto la pazienza di aspettare il girone di ritorno. Tenendo conto che l’obiettivo era agguantare i play out, nell’andata tutti gli scontro diretti li abbiamo giocati fuori casa. Siamo stati bravi ad espugnare il campo della Luiss Roma, ma abbiamo perso a Giulianova e Civitanova, che al ritorno avremmo affrontato in casa. Con il trend di crescita che stavamo facendo, non avevo dubbi che ci saremmo presentati agli scontri diretti pronti a vincere, anche perché le mie squadre da gennaio cambiano registro. La società - sono le ultime considerazioni del coach - non ha avuto pazienza e io accetto con serenità questa decisione. Mi auguro che Montegranaro si salvi. Questa esperienza comunque la giudico positivamente, era la prima volta che scendevo ad allenare in centro Italia. Volevo provare dopo l’esonero di Pavia una cosa nuova, riporto a Pavia tanti amici e tanto affetto».maurizio scorbati