Madre e figlia sole trovate morte in casa a Pavia. Il dolore dei vicini: «Non si può finire così». I servizi sociali: abbiamo seguito le procedure

Le hanno trovate morte nella stessa casa che aveva protetto la loro riservatezza. Madre e figlia, 90 e 60 anni, se ne sono andate poco prima di Natale. Abitavano al civico 17 I di via Scala, una palazzina dell’Aler . La “signora Montini” e “la Beatrice”, come le chiamavano nel quartiere periferico di Pavia.

I servizi sociali

Al popolare rione pavese, madre e figlia erano arrivate da qualche anno; prima abitavano in via Volturno. La loro è sempre stata una vita molto riservata. La madre, fino a quando l’età glielo ha consentito, usciva solo per fare la spesa per la “sua” Beatrice. Poche parole con i vicini, qualche chiacchiera nei negozi, ma niente più. Sino a quando, un giorno, la madre, rientrando dopo le compere, è rimasta chiusa fuori casa. Citofonava, ma la figlia aveva avuto un malore e non era in grado di aprirle. Così erano dovuti intervenire i vigili del fuoco per soccorrere la figlia e consentire all’anziana di rientrare in casa. A quel punto era partita una segnalazione e i Servizi sociali del Comune si erano fatti carico delle due donne.

Una volta la settimana, una incaricata di palazzo Mezzabarba andava a fare la spesa per il piccolo nucleo famigliare. Anche perché, negli ultimi tempi, la madre ormai novantenne faticava a muoversi. Anzi, talora capitava che cadesse in casa e dovevano intervenire gli inquilini per aiutare la madre e tranquillizzare la figlia. La vita, così, è proseguita abbastanza tranquilla sino a mercoledi 15 dicembre, quando la dipendente dei Servizi sociali del Comune ha visto, per l’ultima volta, madre e figlia in vita.

«Non risponde al telefono»

Cosa sia accaduto dopo, lo racconta un vicino di casa, Dario Nuzzo, che tante volte era intervenuto ad aiutare due donne anziane, fragili e in condizioni di salute decisamente precarie.

«Lunedì 20 dicembre – racconta il vicino – l’assistente sociale mi ha suonato al campanello di casa e mi ha chiesto se avessi notizie delle due donne. Mi ha detto che le aveva sentite, l’ultima volta, il mercoledì precedente e che, poi, il cellulare di Beatrice era sempre rimasto spento. Mi sono allarmato perché sapevo che madre e figlia, ultimamente, uscivano di casa molto di rado. Ho suonato alla loro porta senza ottenere risposta, ho provato a guardare attraverso lo spioncino, ma le luci di casa erano spente. A quel punto non ho avuto altra scelta che chiedere l’intervento dei Vigili del fuoco. Uno di loro, salito su una scala, è riuscito a sollevare una delle tapparelle. Poi si è girato e ha detto “sono tutte e due qui”. Purtroppo senza più vita».

Cosa sia accaduto nel piccolo appartamento dell’Aler rischia di rimanere un mistero. Anche se il vicino evidenzia un rimpianto: «Io penso che non sia accettabile che sia accaduto questo fatto. Si trattava di due persone molto fragili, una delle quali di età molto avanzata. Se la prima volta non hanno risposto al telefono, avrebbero potuto controllare, verificare in quali condizioni si trovassero. Invece hanno atteso dal mercoledì al lunedì della settimana successiva».

L’autopsia

Al momento della scoperta, sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti gli agenti della polizia locale che, su disposizione della procura della Repubblica, hanno apposto i sigilli alla porta dell’appartamento. I due corpi sono stati portati dalle onoranze funebri all’Istituto di medicina legale per l’autopsia. In questi casi viene sempre disposta per appurare le cause del decesso ed escludere responsabilità di terzi. «Ho anche chiesto quando sarà il funerale, ma non lo sanno», conclude il vicino.

La nota del Comune

Dal Comune arriva cordoglio per le due donne trovate morte, ma secondo il comunicato di palazzo Mezzabarba sarebbero state seguite le procedure. «Mercoledì 15 dicembre – riassume la nota – la visita dei Servizi sociali si era svolta regolarmente. IL venerdì successivo (17 dicembre) gli assistenti sociali che avevano in carico l’assistenza domiciliare sono tornati per un controllo, senza ottenere risposta. Sono quindi tornati anche il sabato (18 dicembre) e anche in quel caso non hanno ottenuto risposta. Così, come da procedura, lunedì 20 è stata forzata la finestra e, purtroppo, le due signore sono state trovate senza vita». «Le cause del decesso – prosegue il comunicato – sono ancora da stabilire: è stata disposta un’autopsia. Ovviamente né l’assessore Zucconi né la dirigente di settore possono aggiungere qualcosa sino agli esiti dell’esame autoptico, ma dal punto di vista umano c’è profondo cordoglio». La pensano diversamente i vicini di casa, secondo i quali, dopo la prima chiamata a vuoto, si sarebbero dovute verificare le condizioni di salute delle due donne.