Lomello, nel 2025 i mille anni della basilica: i progetti di valorizzazione degli studenti
foto da Quotidiani locali
LOMELLO. Aula di lezione, la basilica longobarda di Lomello che nel 2025 celebrerà i mille anni di fondazione. Per un intero semestre gli studenti del corso di Restauro Architettonico dell’Università di Pavia, tenuto da Olimpia Ñiglio, hanno frequentato il complesso architettonico che rappresenta uno dei massimi esempi della prima architettura romanica europea. Per motivi di studio, certo. Ma da cosa nasce cosa e la “classe” - formata da studenti provienti da dodici Paesi diversi del mondo – ha saputo tessere relazioni non solo con gli abitanti del posto, che hanno portato loro fotografie e documenti storici, ma anche con la Diocesi di Vigevano e la parrocchia. Il primo a credere nel progetto, e a stipulare una convenzione con l’Università, è stato il parroco, don Roberto Signorelli.
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«Questo accordo ha posto le basi per attivare e promuovere un programma scientifico e culturale di valorizzazione del patrimonio religioso non solo di Lomello ma anche di un triangolo più ampio che include Vigevano e Pavia – spiega la professoressa Olimpia Niglio – Per il 2025, mille anni di fondazione della basilica di Santa Maria Maggiore, saranno programmati seminari, workshop periodici e un convegno internazionale».
In quattro mesi gli studenti hanno effettuato rilievi sul patrimonio esistente con l’utilizzo della più moderna tecnologia, per poi elaborare progetti di valorizzazione. I lavori prodotti saranno esposti dal 19 gennaio in una mostra all’interno della basilica, che sarà inaugurata, tra gli altri, dal vescovo di Vigevano Maurizio Gervasoni.
Un gruppo misto da tutto il mondo
«Ognuno di loro ha ragionato influenzato dalla cultura del proprio Paese di origine – fa notare Niglio –. Cattolici, ortodossi, musulmani, buddisti. Eppure hanno percepito tutti la potenzialità e la necessità di inserire il complesso monumentale in un progetto territoriale più ampio. Spagnoli e cinesi sono in Erasmus, gli altri studenti invece sono iscritti a Pavia e arrivano da Albania, Argentina, , Egitto, Giappone, Italia, Marocco, Perù, Romania, Bielorussia e Ucraina. Hanno lavorato fianco a fianco dimostrando che la cultura non genera conflitti. Un vero progetto transculturale».
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«E’ stata un’esperienza speciale per i ragazzi – conferma Olimpia Niglio – I residenti sono stati contagiati dal loro entusiamo e hanno recuperato dai cassetti documenti e fotografie d’epoca. Tre donne hanno portato quelle del loro matrimonio e del battesimo dei figli in basilica».
Il comitato cittadino
Attorno al progetto dell’ateneo di Pavia, in trasferta per 4 mesi lo scorso anno a Lomello, è sorto anche un comitato cittadino, coordinato dal parroco, che si riunisce ogni due settimane per mettere in cantiere le celebrazioni che si avvicinano. La valenza dell’accordo è sottolineata anche da Alessandra Ferraresi, presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Pavesi, che ha subito aderito alla cordata. E’ della partita anche l’Eni, interessata a un’integrazione sostenibile con il territorio.
La mostra “Ereditare il patrimonio culturale religioso” resterà aperta fino a fine gennaio. Per le visite contattare la mail parrocchialomello@gmail.com.