Influenza, picco senza precedenti: conto amaro anche per il portafogli
PAVIA. L’influenza martella anche il portafogli: nella stagione con più contagi degli ultimi 15 anni, la spesa per curarsi a casa può sfiorare i cinquanta euro: «Si parte da una ventina d’euro per un mucolitico e il paracetamolo, cioè il minimo sindacale per lenire i sintomi dell’influenza» racconta Maurizio Daccò, medico di base in via Villa Glori a Pavia. «Se poi si aggiungono integratori come la vitamina C o l’echinacea, i fermenti lattici per le forme gastrointestinali o altri preparati si può arrivare fino a 50-60 euro». Questa la stima pro capite per contrastare i sintomi di una stagione influenzale senza precedenti recenti, arrivata in un periodo di rincari dove il carrello si fa leggero e il conto più salato.
Quattromila lombardi a letto
Il picco influenzale di fine 2023 è alle spalle, ma i casi notificati dai medici di base lombardi sono 4mila nella settimana 8-14 gennaio. Lo riporta l’ultimo rapporto Respivirnet, il bollettino dell’Istituto superiore di sanità che monitora l’andamento dei virus influenzali. «Nella seconda settimana del 2024 – si legge – la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un’incidenza in diminuzione, dopo aver raggiunto il picco epidemico con valori mai toccati nelle stagioni precedenti».
Se si escludono i bambini, l’incidenza maggiore colpisce di più i 15-64enni, cioè la fascia d’età che in molti casi è ancora al lavoro e quindi ha bisogno di recuperare in fretta per tornare in ufficio. «Circa la metà dei casi si registra in età lavorativa» aggiunge Massimiliano Franco, medico di base di via Ludovico il Moro e segretario regionale di Simg, società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie. Prontuario alla mano, il dottore approssima una stima del “paniere” necessario per curare i sintomi, integratori esclusi: «Per un mucolitico a base di acetilcisteina siamo sui dieci euro, l’ibuprofene sei euro e altri 8 euro per il paracetamolo. Se poi aggiungiamo uno spray sono altri dieci euro. Un conto che oscilla intorno ai 25-40 euro». Anche perché i sintomi non sono mancati: «L’influenza di quest’anno ha causato sintomi importanti come astenia e dolori muscolari anche in assenza di febbre alta, da curare con farmaci che hanno un costo».
«Rientro a sintomi finiti»
Secondo il bollettino Respivirnet, le ultime tre settimane dell’anno passato sono state da “bollino rosso”, cioè con un’alta incidenza di contagi. I primi giorni dell’anno mostrano un andamento in discesa, ma l’influenza non ha ancora mollato: «Ricevo ogni giorno un centinaio di telefonate dai miei assistiti – aggiunge Franco – i numeri sono in calo, ma circa metà dei contatti sono dovuti all’influenza con forme anche gastro-intestinali». Il consiglio: «Il rientro a lavoro deve avvenire a sintomi risolti così da evitare contagi e aggravare i costi sociali dell’influenza. Visto com’è andato quest’anno, la mia speranza per l’anno prossimo è una massiccia adesione alle vaccinazioni. La percentuale di adesioni in provincia di Pavia è tra le più basse in Regione».