Raccolte 3.700 firme a difesa dell’ospedale di Stradella. «E ora un comitato»
STRADELLA. Sono 3.700 le firme raccolte, in cinque mesi, in Oltrepo e Basso Pavese, in difesa dell’ospedale di Broni-Stradella. La petizione era stata lanciata a settembre dai gruppi di minoranza di Stradella, La Strada Nuova e Torre Civica, a seguito della sospensione dell’attività del punto nascite. Gli organizzatori hanno trasmesso le firme al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, al direttore generale di Asst Pavia, alla prefetta di Pavia, al presidente della Provincia, Giovanni Palli, e al sindaco di Stradella, Alessandro Cantù.
«Un ringraziamento a tutti gli amministratori che ci hanno dato una mano per la raccolta firme, agli esercizi commerciali che hanno messo a disposizione i locali come punto raccolta e ai cittadini che hanno sottoscritto la petizione – commenta Mattia Grossi (La Strada Nuova) -. Le firme dimostrano l’importanza per i cittadini di avere un presidio pienamente funzionante, visto che copre un bacino d’utenza di 40mila persone». Nella petizione si chiede il ripristino dei reparti chiusi, Ortopedia-Traumatologia e punto nascite, e il mantenimento dei servizi attuali.
«Spero si aprirà un dibattito con questi interlocutori per vedere che risultati si possano ottenere per l’ospedale - aggiunge Grossi -. La raccolta firme non è la conclusione di un percorso, ma l’avvio di iniziative per tenere alta l’attenzione sull’ospedale. Tra queste, la creazione di un comitato permanente in modo che, a prescindere dalle amministrazioni che si succederanno, resti un punto fisso per la difesa del presidio».
«L’assessore regionale Bertolaso ha assicurato che l’ospedale non chiuderà, ma il problema, e la raccolta firme lo evidenzia, è che bisogna creare le condizioni perchè non ci siano ragioni per giustificare le chiusure – sottolinea Pierangelo Lombardi (Torre Civica) -. Sono state fatte promesse e acquistata nuova strumentazione, ma per cosa? Per assistere ad un progressivo depauperamento del presidio, da struttura di cura a struttura ambulatoriale? Il fatto che la raccolta firme non si sia limitata ad un’area circoscritta dimostra la capacità di attrazione dell’ospedale che dovrebbe essere un valore aggiunto».