Barbara Pasetti rinuncia all’appello: pena ridotta a 13 anni
PAVIA. È in carcere da due anni per omicidio volontario e ci resterà ancora a lungo, ma non oltre il 2035. Barbara Pasetti, 41 anni, condannata per il delitto di Luigi Criscuolo, il commerciante di biciclette di 60 anni trovato senza vita davanti all’abitazione di lei a Calignano il 21 dicembre 2021, ha ottenuto la riduzione della pena da 16 a 13 anni e 4 mesi.
Lo “sconto”, notificato alla sua avvocata Irene Valentina Anrò, è legato alla scelta di Pasetti di rinunciare all’appello dopo la sentenza di condanna pronunciata dal giudice Pasquale Villani con rito abbreviato. La riforma Cartabia prevede, nel caso di rinuncia, il beneficio della riduzione di un sesto della pena inflitta in primo grado.
Il fronte risarcimenti
Mentre la pena è diventata dunque definitiva, l’avvocato di parte civile Yuri Lissandrin che segue i figli della vittima, Katia, Rosalia e Umberto Criscuolo, ha avviato le azioni per i risarcimenti, provando anche a ottenere un indennizzo dallo Stato, attraverso il fondo per le vittime dei reati violenti. La legge 122 del 2016 prevede che hanno diritto all’indennizzo, in caso di morte della vittima, la moglie e i figli, ma il risarcimento ha un limite massimo, nei casi di omicidio, di 50mila euro. Il giudice Villani aveva invece stabilito per i familiari di “Gigi Bici” risarcimenti provvisionali da 100mila euro per ciascun familiare (anche per l’altra figlia Stefania e per la convivente Valerya Alekseyeva, rappresentate dall’avvocato Alessandro Bozzi).
Dagli accertamenti patrimoniali Pasetti è nullatenente: sui conti correnti non sono state trovate somme di denaro e l’unico bene pignorabile, a quanto pare, è un’automobile. «Stiamo a fare il possibile per velocizzare le pratiche dei nostri assistiti al fine di un giusto risarcimento o quanto meno per poter beneficiare da parte dello Stato dell'indennizzo previsto per le vittime di reati violenti», si limita a confermare l’avvocato Lissandrin.
La pena
Per quanto riguarda la condanna, Pasetti, che è in carcere dal gennaio 2022 (quindi ha già scontato due anni), dovrà restare in cella per altri 11 anni e qualche mese, al netto dei periodi di liberazione anticipata (45 giorni ogni sei mesi) che potranno ridurre ancora la pena. «La mia assistita ha una buona condotta in carcere – spiega l’avvocata Anrò –. Per quanto riguarda i risarcimenti sta cercando di far pervenire qualcosa alle famiglie, ha anche chiesto di poter lavorare in carcere ma in lista ci sono circa 70 persone».
Nel processo in abbreviato davanti al giudice Villani l’imputata aveva sostenuto la tesi del colpo partito per sbaglio mentre Criscuolo, la mattina dell’8 novembre 2021, si trovava seduto nella sua auto, nel cortile della tenuta di Barbara Pasetti, a Calignano. Per il giudice Villani, però, quel colpo di pistola, esploso da una Velodog calibro 7.65, non fu accidentale, ma espressione di una «chiara volontà» di eliminare colui che da «possibile soluzione» ai suoi guai era diventato «un problema». Il corpo del commerciante di biciclette era stato trovato il pomeriggio del 20 dicembre, un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, davanti al cancello della tenuta della donna, a Calignano. —