Bilancio a Pavia, finalmente c’è il via libera. Ma Forza Italia non entra in aula
Pavia. Dopo vari tentativi, lunedì sera il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2024, anche se con 14 voti su 21 consiglieri di maggioranza. Questo significa non dover più procedere a una programmazione mese per mese. Il dato politico di lunedì sera è stata l’assenza dall’aula di assessori e consiglieri di Forza Italia, con l’eccezione della consigliera Lidia Decembrino. Colpa del “malessere politico” del gruppo, spiega il coordinatore provinciale degli azzurri, Antonello Galiani.
Il documento
La buona notizia per i cittadini è che il bilancio appena approvato non prevede aumenti né sulle imposte né sulle tariffe. Si tratta di una “manovra” da circa 140 milioni di euro che prevede investimenti per circa 32 milioni. Nonostante l’ultimo anno di amministrazione, non sono state inserite voci che lo differenzino in maniera particolare dagli esercizi precedenti.
Sul versante politico, invece, è balzata agli occhi l’assenza di Forza Italia; quindi il vice sindaco Antonio Bobbio Pallavicini, l’assessora Barbara Longo, il capogruppo Giovanni Demaria e i consiglieri Giuseppe Arcuri, Gennaro Gallo e Giammatteo Rona. Unica presente, la consigliera Lidia Decembrino.
Ieri il coordinatore provinciale, Antonello Galiani, ne ha spiegato le ragioni: «Demaria e Arcuri mi avevano chiesto un incontro per lunedì sera, incontro che si è protratto più del previsto, per quasi quattro ore. Hanno lamentato un “malessere politico” del gruppo. Negli ultimi tempi il centrodestra sembrerebbe molto in affanno, soprattutto in vista delle elezioni comunali. L’obbiettivo, quindi, non era certo quello di non approvare il bilancio. Io però sono convinto che anche oggi un centrodestra unito possa battere il centrosinistra alle elezioni».
No allo stralcio
Considerato che sui banchi del Consiglio sta per arrivare il fascicolo del Piano di governo del territorio, e che il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Claudio Mangiarotti, ha proposto di stralciare le aree private e approvare solo quelle con un interesse pubblico, con l’obbiettivo di rassicurare i consiglieri comunali, Galiani non condivide l’impostazione del collega di FdI: «Non capisco questa proposta dello “stralcio” che finirebbe per creare cittadini di serie A e cittadini di serie B. Se l’approvazione del Pgt comporta una qualche forma di pericolo, che se ne parli nelle sedi politiche. Altrimenti io resto dell’idea che ho già espresso, cioè che il Pgt va approvato al più presto per non bloccare lo sviluppo della città».
La posizione di Forza Italia, quindi, non sembra convergere sul cosiddetto “lodo Mangiarotti”. Anche se, prima di avere fatto piena chiarezza sugli eventuali conflitti di interesse di altri consiglieri comunali con il Pgt, diventa difficile fare una sintesi politica e superare le varie perplessità.