Attraversa la strada e fa cadere un motociclista: condannata, non era sulle strisce
PAVIA. Stavolta nei guai è finito chi andava a piedi, “colpevole” di avere attraversato la strada senza usare le strisce pedonali, che erano distanti una ventina di metri. Una scelta imprudente, secondo l’accusa: il motociclista che arrivava dalla strada ed era diretto verso il centro della città ha visto sbucare quella figura a piedi all’improvviso e, nel cercare di evitarla, ha perso il controllo del mezzo, cadendo. Aveva riportato diverse fratture e una prognosi di 40 giorni.
Cinzia A., 60 anni di Pavia, è stata condannata dalla giudice Elena Stoppini a tre mesi per l’accusa di lesioni, ma dovrà pagare anche 20mila euro al motociclista come provvisionale del risarcimento per i danni subiti.
La dinamica
L’incidente, avvenuto in via San Pietro in Verzolo, risale al 7 maggio del 2021. Quel giorno la donna parcheggiò la sua auto e attraversò la strada per andare a comprare un panino. Proprio in quel momento arrivava una moto condotta da un 48enne di Albuzzano, che per evitare di investire la donna fu costretto a una brusca manovra. Il motociclista perse il controllo del mezzo e cadde sull’asfalto.
Riportò diverse ferite, tra cui alcune fratture. Un danno, tra cure, riabilitazione e assenze dal lavoro, quantificato in circa 50mila euro.
«Doveva usare le strisce»
Secondo l’accusa, sostenuta in udienza dal pubblico ministero Valentina De Stefano, la donna a piedi non avrebbe prestato sufficiente attenzione quel giorno «effettuando l’attraversamento perpendicolare della carreggiata non utilizzando l’apposito passaggio pedonale», che era distante poco più di 20 metri, e provocando così «lo scarrocciamento del motociclo».
Peraltro in quella zona c’erano altre auto parcheggiate e la passante sarebbe sbucata all’improvviso tra le vetture, rendendo ancora più difficile per il motociclista evitarla.
Dopo l’incidente, a seguito dei rilievi, la donna era anche stata multata per avere violato le norme del codice della strada, che impongono anche ai pedoni e non soltanto ai conducenti di veicoli di rispettare le regole mentre si circola e avere comportamenti prudenti, per la propria e altrui incolumità.
L’avvocato difensore Fabrizio Gnocchi si limita a dichiarare: «Aspetteremo le motivazioni della sentenza per valutare l’appello». La giudice Stoppini si è presa 60 giorni.
Cosa dice il codice
Il codice della strada impone regole rigide anche per i pedoni e stabilisce una multa fino a 102 euro in caso di violazione delle norme. L’articolo 190 obbliga i pedoni a «circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi predisposti e se «questi mancano, sono ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione».
E quando si attraversa la strada? Il codice stabilisce che «i pedoni per attraversare la carreggiata devono servirsi degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei soprapassaggi. Quando questi non esistono, o distano più di cento metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l’attenzione necessaria a evitare situazioni di pericolo per sé o per altri». Nel caso finito sotto processo le strisce erano distanti venti metri.
Se proprio le strisce pedonali non ci sono si può comunque attraversare ma bisogna seguire alcune regole: «I pedoni che si accingono ad attraversare la carreggiata in zona sprovvista di attraversamenti pedonali devono dare la precedenza ai conducenti».