Divieti anti smog rimossi a Milano, ma a Pavia restano
In città già 26 sforamenti del Pm10 dall’inizio dell’anno, piogge e correnti fanno però pensare al miglioramento
PAVIA. Sabato Milano toglie le misure anti-smog, perché nelle ultime 48 ore la qualità dell’aria è migliorata. Così, norme alla mano, la Regione ha revocato le limitazioni di primo livello a Milano, Monza e Brescia. Limitazioni che al momento invece restano attive a Pavia e provincia, ma anche Cremona, Lodi e Mantova.
Basti pensare che a Pavia città per cinque giorni consecutivi, fino a giovedì almeno, l’inquinante Pm10 ha superato i i limiti di 50 milligrammi per metro cubo. Sono già 26 sforamenti da inizio anno, le regole europee ne prevedono un massimo di 35, in pratica è «il peggior inverno dal 2017 per quanto riguarda gli sforamenti degli inquinanti», spiegano da Legambiente.
Cosa prevedono le limitazioni
Per quanto riguarda il traffico, in provincia di Pavia le limitazioni riguarderanno Pavia città e Vigevano oltre a 12 Comuni dell’hinterland di Pavia: Borgarello, Carbonara, Certosa, Cura Carpignano, Marcignago, Mezzanino, San Genesio, San Martino, Sant’Alessio, Torre d’Isola, Travacò e Valle Salimbene. È prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio.
Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. In tutti i comuni della provincia si dovranno abbassare i riscaldamenti (massimo 19 gradi) e in agricoltura è vietato spandere acque reflue, digestati, fertilizzanti e dei fanghi di depurazione.
Le previsioni fanno ben sperare
Secondo i modelli meteo le correnti d’aria e le piogge delle ultime ore, dovrebbero garantire un abbassamento dei livelli di inquinanti. Su questo periodo di forte inquinamento in tutta la pianura Padana, l’Arpa (agenzia regionale per l’ambiente) parla di «episodio critico, ma tipico di questo periodo. Le Alpi e gli Appennini chiudono la pianura Padana su tre lati determinando la velocità del vento tra le più basse d’Europa, con la formazione di frequenti inversioni termiche notturne. Si crea così una situazione in cui le emissioni di tutto il bacino ristagnano con valori di concentrazione di particolato elevati ed omogenei in tutto il territorio».