Nell’inchiesta di Perugia spunta il nome di Ciocca tra le 800 persone spiate
PAVIA. C’è anche il nome dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca tra le potenziali vittime del presunto dossieraggio ai danni di politici e vip su cui indaga la procura di Perugia. Nell’inchiesta sono coinvolte 15 persone, tra cui Pasquale Striano, un luogotenente della Finanza che era distaccato alla Procura nazionale antimafia nel gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo delle Sos, le Segnalazioni di operazioni bancarie sospette, e ormai da tempo trasferito. Il militare è accusato di almeno 800 accessi abusivi alle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell’antimafia con il solo scopo di reperire informazioni.
Ma cosa faceva il militare delle informazioni acquisite? Al momento non è stata trovata la pistola fumante: i dossier su personalità delle istituzioni o politici sono dunque solo un’ipotesi, ma il caso intanto ha scatenato lo scontro politico ed è finito sul banco delle commissioni parlamentari di inchiesta e del Consiglio superiore della magistratura. Gli stessi procuratori di Perugia, Raffaele Cantone, titolare dell’indagine, e dell'Antimafia, Giovanni Melillo, hanno chiesto di essere sentiti dal Comitato di presidenza del Csm.
«Un fatto grave su cui serve fare chiarezza, non tanto su chi ha commesso questi illeciti ma sul mandante e sullo scopo – è il commento dell’europarlamentare Angelo Ciocca –. Questa operazione è degna di un regime, non certo di uno Stato democratico. Per quanto mi riguarda non sono turbato, perché non ho nulla da nascondere, ma mi preoccupa molto che soldi pubblici siano stati utilizzati per scopi illeciti. E per quale motivo? Occorre dare una risposta».
Tra gli indagati dalla procura di Perugia c’è anche il sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati, tre giornalisti e altre persone che avrebbero sollecitato la richiesta di informazioni.