Moreschi, stipendi non pagati: lo sciopero diventa a oltranza
foto da Quotidiani locali
VIGEVANO. Si alza il livello della protesta dei dipendenti Moreschi. Lo stipendio di febbraio doveva essere pagato il 10 marzo, ovvero una settimana fa, ma fino a ieri nessuno degli 80 dipendenti del calzaturificio ha visto accreditato il bonifico sul proprio conto corrente. E nemmeno i 27 ex dipendenti, quelli licenziati a luglio con l’ultima procedura di licenziamento collettivo, hanno ancora visto il saldo dell’ultima rata del Tfr, ad alcuni mancano le ultime due rate del Tfr, nonostante per questi ultimi siano già stati notificati i decreti ingiuntivi. «I lavoratori e le lavoratrici – diceva ieri Giovanna Currò, segretaria della Cgil – sono stanchi di aspettare. Se domani (oggi per chi legge, ndr) non ci arriveranno i bonifici degli stipendi, invece di fare un’ora di sciopero davanti ai cancelli, faremo sciopero in azienda ad oltranza, cioè ogni giorno, per tutta la durata dell’orario di lavoro».
«Il problema – aggiunge Marina Ponta della Cgil – è che tra quei dipendenti ci sono anche delle coppie e per una famiglia non ricevere entrambi gli stipendi è davvero un problema. Ogni volta che chiediamo a Antonio Palmeri, portavoce di Guido Mario Scalfi, di fatto proprietario della Moreschi spa, spiegazioni su questi continui ritardi, lui risponde sempre che “ci sono dei problemi…”. Ora i dipendenti sono stanchi di andare ad elemosinare lo stipendio».
Nello stabilimento di via Cararola si vede ancora qualche camion entrare ed uscire, ma teoricamente tra un po’ dovrebbe iniziare anche lo sgombero dello stabilimento, visto che i 21 dipendenti rimasti non resteranno più in via Cararola, ma lavoreranno in un altro luogo non specificato, sempre a Vigevano. Questi 21 dipendenti si occuperanno dei dipartimenti gestionali, amministrativi, dell’ufficio stile e prodotto, di modelleria, logistica, spaccio aziendale, progettazione dei modelli per le collezioni esclusive e controllo qualita. Un mese fa è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per i 59 dipendenti del reparto produzione. Mancano solo altri 15 giorni alla conclusione della fase sindacale della procedura di licenziamento, poi l’impresa o le organizzazioni sindacali dovranno dare comunicazione scritta sul risultato della consultazione e sui motivi del suo eventuale esito negativo alla Regione, che convocherà le parti e cercherà a sua volta di trovare un accordo.
«Fino ad oggi – concludono i sindacalisti - le risposte dell’azienda alle nostre richieste sono state del tutto generiche, con frasi come “provvederemo in questi giorni”. Questo atteggiamento dimostra la scarsa considerazione che hanno nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, che sono arrivati all’esasperazione. Per questo siamo pronti a presidiare gli uffici di Moreschi fino a quando non ci verranno date risposte concrete e credibili e chiederemo ancora la presenza della proprietà».
Selvaggia Bovani