Stradella, boato nella notte: salta il bancomat in corso XXVI Aprile
Nel mirino la Banca Popolare di Sondrio, in azione tre uomini con il volto coperto. I residenti svegliati alle 4 dall’esplosione
STRADELLA. Un boato violentissimo verso le 4 di mercoledì mattina ha svegliato i residenti del centro storico di Stradella. A causarlo, l’ennesimo assalto con l’esplosivo ad un bancomat, questa volta quello della filiale della Banca Popolare di Sondrio, nel centralissimo corso XXVI Aprile. Per aprire il bancomat, i ladri, tre incappucciati ripresi dalle telecamere della banca, hanno utilizzato la cosiddetta tecnica della “marmotta”, che consiste nell’inserire dell’esplosivo nella feritoia dello sportello automatico da dove vengono erogati i contanti, proprio come una marmotta che si infila nella tana. Una tecnica ormai tra le più frequenti, e preferita alla più rischiosa rapina in banca: la stessa messa in atto, solo il mese scorso, nell’assalto allo sportello automatico della Bpm di via Sant’Agostino a Casorate.
Il boato è stato fortissimo ed ha svegliato i residenti della zona, in particolare quelli del palazzo dove, al piano terra, sotto i portici, si trova la filiale, che si sono affacciati alle finestre allarmati per capire cosa fosse successo. L’esplosione ha devastato l’ingresso della filiale, dove è posizionato il bancomat, danneggiando pesantemente anche il vetro antisfondamento nella parte che dà su via Martiri Partigiani. L’azione è stata fulminea: i tre, come si vede dai filmati della videosorveglianza, hanno sradicato il bancomat e lo hanno caricato su una macchina, con la quale poi si sono allontanati, facendo perdere le tracce, in una Stradella ancora deserta. La filiale ieri è rimasta chiusa per tutto il giorno e per terra c’erano ancora resti di banconote proiettate in aria dall’esplosione.
Sul furto indagano i carabinieri della compagnia di Stradella e sono in corso le indagini. La filiale si è presa un giorno di tempo per quantificare il bottino. Intanto, già ieri pomeriggio, il vetro era stato sostituito da una protezione provvisoria e una vetrina era stata puntellata per evitare cedimenti.
Oliviero Maggi