Voghera, il ponte di via Piacenza ha superato lo stress test
Lo Staffora è ingrossato per le piogge delle ultime ore dai controlli emerge che i lavori fatti danno garanzie
Voghera. Piove, di nuovo e lo farà anche nei prossimi giorni: il ponte sullo Staffora di via Piacenza è sotto pressione. Ma i lavori fatti stanno facendo superare questo “stress test”. Il torrente da qualche settimana “ringhia”; si ricorda di essere un corso d’acqua in grado, in un lontano passato, di strappare le rotaie dellaferrovia Voghera-Varzi. Di recente si è ripetuto interrompendo la ciclabile greenway a Bagnaria, realizzata sul tracciato che fu di quel trenino.
Prova superata
Lo Staffora di questi tempi fa dimenticare la pietraia buona per ratti e rettili di questi anni di siccità: ieri, invece, corrente forte e cascatelle di acque limacciose per il fango strappato agli argini e agli isolotti di terra. Il torrente non è in piena, ma è vivace e sta di fatto collaudando i lavori fatti per mettere in sicurezza il ponte (in attesa di una ristrutturazione più complessa). «Stress test superato» I controlli fatti spingono il Comune ad essere cautamente ottimista, facendo anche presagire la possibilità, come viene spiegato, di alzare le soglie d’allarme. Intanto sul ponte si attiva il monitoraggio ventiquattr’ore su ventiquattro attraverso sofisticati strumenti software e collegamenti wireless. Lo ha deciso la giunta per prevenire, da un lato, altri guai al ponte che si è scoperto “malato”, con una o due pile che si sgretolano e affondano nel letto del torrente e con la corrente che picchia con maggiore violenza proprio contro queste pile.
Il monitoraggio è stato assegnato per 20mila euro alla società “4 Emme Spa di Bolzano” una delle più importanti nel settore delle analisi strutturali, in particolare per quello che riguarda le prove statiche e dinamiche sulle strutture e sui materiali. . Decisa anche la consulenza tecnica che, sulla base dei dati emersi dai monitoraggi, avrà un compito preciso. Il Comune ha deciso di assegnare un incarico che ha l’obiettivo di stabilire le alternative progettuali per sapere come comportarsi con il ponte malato. L’incarico, per circa 40mila euro, è stato assegnato all’ingegner Giuseppe Oria, di Rivarolo Canavese, un esperto che già aveva avuto nelle settimane scorse un altro incarico sempre per il ponte di via Piacenza. Analisi e progetti che dovranno portare l’amministrazione comunale a reperire risorse per la completa messa in sicurezza del manufatto. «Servono almeno quattro milioni – commenta la sindaca Paola Garlaschelli – ci impegneremo a trovare i canali di finanziamento, ma non sarà facile. Gran parte dei ponti italiani ha problemi».
F.G.