Cittadini in corteo in bicicletta: «Più zone 30 e strade sicure»
Pavia, oltre cento partecipanti domenica all’evento organizzato dai ragazzi di Fridays For Future: «Il nuovo sindaco dovrà decidere il nostro futuro, finora solo occasioni perse»
PAVIA. Il passo del corteo è scandito dal tintinnio dei campanelli: «Servono scelte forti per rendere Pavia una città attenta alla mobilità sostenibile: lo chiediamo ai candidati in corsa per la poltrona da sindaco. Le elezioni sono sempre più vicine, vogliamo costruire un tavolo di lavoro con gli esperti per costruire la città dei 30 chilometri orari e le zone di rispetto intorno alle scuole: assurdo che non siano state ancora realizzate». Lo dice Pietro Losio di Fridays for future, movimento ambientalista che ha rilanciato il tema della sicurezza stradale nella città in cui, solo l’anno scorso, sono morte tre persone travolte mentre erano a piedi o in bici.
Un centinaio i partecipanti al corteo di bici, organizzato domenica 21 aprile dall’associazione per spronare la politica in vista delle comunali del’8-9 giugno.
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«Stiamo sprecando occasioni»
In sella ci sono attivisti, universitari e semplici cittadini che per scelta o comodità preferiscono la bici all’auto: sono tutti in strada per chiedere una città che consideri le loro abitudini: «Vado in bici da più di 30 anni» racconta Elisa Roma, che ogni giorno monta sui pedali per andare a lavorare in centro: «Vivo a Mirabello e ritengo che la bicicletta sia il mezzo più comodo e rapido per spostarsi, ma certi punti della città si percepisce poca sicurezza. In questi anni la viabilità non è cambiata molto: sono state fatte alcune piste ciclopedonali che non sono l’ideale e, nel complesso, Pavia non è una città amica delle bici».
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Al corteo hanno aderito anche diversi comitati cittadini e associazioni che da tempo si spendono per la mobilità sicura e sostenibile. «Il prossimo sindaco dovrà decidere che tipo di città sarà Pavia: centro urbano a misura di persona o capoluogo tra i più inquinati di Lombardia» dice Simone Melani, presidente dell’associazione Sellino spiritato, che punta il dito contro le timide posizioni espresse finora dai candidati in campagna elettorale. «La risposta dei politici in questa prima fase è stata fiacca, si è parlato di creare nuova sosta in centro ma non di zone a 30 chilometri orari, che possono essere un’opportunità e non un limite: finora la città ha perso molte occasioni».
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I “Fridays” hanno sfilato da Piazza della Vittoria fino al Comune, attraversando le strade principali che costeggiano il centro cittadino: «Un modo per dimostrare che una città a misura di bici è possibile – dice l’attivista Nicolò Meregalli – la mobilità sostenibile non è una faccenda per ambientalisti ma un approccio che, con poca spesa, migliora la vita di tutti».
Anche perché la bicicletta non è un giocattolo ma un mezzo di trasporto che, come le auto, deve viaggiare lungo infrastrutture adeguate, necessarie al di là del dibattito a – volte tossico – che sorge quando si parla di mobilità: «Ho acquistato una bici elettrica per cambiare le mie abitudini – racconta Pietro Galinetto – Pavia è un piccolo capoluogo che si presterebbe alla mobilità sostenibile, ma soffre ancora di tante criticità». È per questo che le associazioni chiedono che la politica sia più ricettiva: «Il prossimo sindaco deve compiere una svolta in favore della mobilità sostenibile e sicura, non possiamo più aspettare» dice Paolo Colucci di Fiab, federazione ambiente e bici. Nel frattempo, mancano 47 giorni alle elezioni comunali: «Per Pavia servono più ciclabili, mezzi pubblici efficienti, economici e strade più sicure – conclude Losio – sproneremo i candidati affinché la mobilità non sia soltanto un argomento da campagna elettorale. Farsi eleggere è solo il primo passo che dovrà compiere il nuovo sindaco, noi saremo qui a pungolare la politica perché crediamo in una città più vivibile e sicura».