Gropello, lacrime e dolore per l’addio all’agente Christian Rovida ucciso da un colpo partito per sbaglio
GROPELLO CAIROLI. È il giorno delle lacrime, del raccoglimento, del silenzio rotto solo dal rumore del motore delle motociclette di ordinanza, delle sirene dell’auto della polizia locale e degli applausi al termine del funerale. Due comunità, Gropello e Mortara con le loro cariche istituzionali, tanti colleghi agenti di polizia municipale arrivati anche da Pavia e dal resto della provincia, ma anche moltissima gente comune si sono ritrovate sabato pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Gropello. Una chiesa gremita in ogni ordine di posto per l’ultimo saluto a Christian Rovida 22enne di Gropello agente della polizia locale di Mortara morto venerdì scorso per una tragica fatalità.
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I colleghi in prima fila
I suoi colleghi poi si sono posti in doppia fila su ambo i lati della navata centrale rendendogli l'onore della armi al passaggio della bara e ponendosi sull'attenti. Il giovane era deceduto a causa di un colpo di pistola che lo aveva colpito al cuore. Il proiettile partito dalla sua pistola di ordinanza, una Glock calibro 40 che in quel momento nella sua abitazione gropellese di via Tazio Nuvolari, aveva impugnato per curiosità la fidanzata 19enne di Trivolzio. Poi improvvisamente lo sparo partito senza volerlo ed il dramma che si è consumato in pochi minuti. Pochi minuti che hanno spezzato una giovane vita, rovinato i sogni della fidanzata ora indagata per omicidio colposo e gettato in un profondo dolore familiari, parenti ed amici.
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Già dalle 14,30 i componenti del gruppo Alpini di Gropello, molti agenti della polizia locale arrivati anche dai Comuni vicini, la sindaca di Gropello Olga Bergamaschi con la sua giunta al completo, il sindaco di Mortara Ettore Gerosa con la sua vice Laura Gardella, il comandante della polizia municipale mortarese Davide Curti ed il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi, cugino della vittima, si trovano davanti al sagrato della chiesa dedicata al santo patrono Giorgio.
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La salma di Christian Rovida arriva scortata da due motociclette della polizia municipale di Mortara alle 15. Ad accoglierla insieme ai genitori Elena, Andrea ed i nonni Anna e Luigi distrutti dal dolore ci sono il parroco di Gropello don Giacomo Chiarello ed il cappellano militare e parroco di Remondò don Massimo Fusari. Sulla bara un cuscino di rose bianche ma non ci sono altri fiori. La famiglia ha deciso così: «Non fiori ma opere di bene» per chi ne ha bisogno. E tra i gruppi di volontariato spicca la presenza di Gropello Soccorso. «In questi casi cari Elena e Andrea – dice don Giacomo durante l’omelia – le umane parole avrebbero un significato vuoto. La vicinanza della nostra comunità ve la facciamo sentire con la preghiera: l’unica parola del Signore che ci dà luce, calore, speranza. La parola della fede che ci aiuta ad asciugare le nostre lacrime».
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Prima del termine della messa il comandante della polizia locale di Mortara legge la preghiera del vigile urbano : «Concedici, per l'intercessione di Maria, Madre Immacolata, di essere pronai a soccorrere chi ha bisogno di noi, esatti nel dovere, amanti della legge, fraterni con chi sbaglia, forti nelle intemperie, decisi contro chi offende la morale, la religione, la legge». E poi aggiunge con la voce rotta dalla commozione: «Ciao Christian. Eri il più giovane e sei stato poco tempo con noi ma non ti dimenticheremo mai». Christian Rovida appassionato di scherma, figlio unico, diplomato al liceo Caramuel di Vigevano aveva vinto il concorso per un posto di agente di polizia locale nel 2023. Un lavoro che lo appassionava, ma che per il tragico destino ha potuto svolgere solo per pochi mesi.