Campagna elettorale, Ciocca tra il pop e il trash con veline e orsetto mascotte
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foto da Quotidiani locali
Pavia. Chi ancora parla di campagna elettorale “all’americana” forse non ha seguito gli ultimi mesi di Angelo Ciocca, eurodeputato uscente e fortemente in corsa per la conferma a Strasburgo. Nel confronto, gli orsacchiotti, i gadget, gli slogan, le comparsate Tv del leghista sanginesino fanno impallidire tutto quanto il continente nordamericano, dal North Dakota alla punta più meridionale del Texas.
Le veline
L’ultima trovata uscita dalla gioiosa macchina da guerra ridipinta di verde sono le “veline”: quattro fanciulle danzano al ritmo del jingle che fa “Scrivi Ciocca e vota Lega, basta insetti da mangiare”. La bibbia nazionale del gossip, il sito Dagospia, ha ripreso il video parlando di «una coreografia da sagra di paese» e pare se ne parlerà anche in una puntata di “Propaganda Live”, il programma di La7. Paese o non paese, intanto se ne parla e il nome gira. Ma questa è, appunto, solo l’ultima idea. In campo c’è anche l’orso Ciocca, un orsacchiotto con gli occhiali dalla montatura celeste che balla sulle note della stessa canzone: «La scelta della mascotte Ciocca Orso – dice il Ciocca vero – diventato virale sui social con oltre 3 milioni di visualizzazioni, è dettata dall’amore delle mie figlie. Viktoria e Nikita, infatti, sono sempre state con me ma non potevano seguirmi in campagna elettorale. L’orso è il loro modo di starmi vicino e ricordarmi che la famiglia mi sostiene a fondo». Che la famiglia fatichi a seguirlo lo si comprende pensando che, al 7 giugno, l’esponente della Lega avrà totalizzato 1.254 tappe tra Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, vale a dire il collegio Nord Ovest che, nei suoi desideri, dovrebbe rispedirlo a Strasburgo. Colazioni, pranzi, aperitivi, cene doppie o triple che un orso lo ammazzerebbero. Ciocca, invece, non si ferma. Compare con il cartellino rosso sventolato nell’aula del Parlamento europeo. Manda in giro per il Nord Ovest dieci Fiat 500 ibride (non elettriche perché quelle le costruiscono in Cina...) con gli adesivi e i volantini e i manifesti. Si vanta di avere “ingegnerizzato” la campagna elettorale con un team per ogni necessità, dal montaggio dei “villaggi Ciocca” nelle città (altro che gazebo) alla distribuzione di migliaia di gadget. E qui va aperta una parentesi.
Le carte e la farina
Ciocca ha esordito mesi fa, quasi timidamente, mettendo la sua faccia sulle bustine di zucchero che si trovano al bar. Poi è stato un crescendo rossiniano: le carte da gioco di Ciocca, la busta di farina di Ciocca (sempre contro gli insetti che l’Europa ci vorrebbe obbligare a mangiare), il riso di Ciocca made in Pavia, il disco orario di Ciocca. Infine, il colpo di genio: sempre in polemica con l’Europa dei fritti misti di larve e locuste, inaugura il Ciocca point di Pavia tagliando non un nastro tricolore, ma una fila di cacciatorini, affiancato dal cugino e sindaco uscente di Pavia, Fabrizio Fracassi.
E quando a Pavia arriva il generale Vannacci, squadre di Ciocca boys lasciano il santino sanginesino sotto i tergicristalli delle auto di chi ha scelto di ascoltare il militare preferito da Salvini. Così, tanto per marcare il territorio. —
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