Verso una nuova unità monetaria per i BRICS
Le dichiarazioni rilasciate il 3 maggio a RIA Novosti dal direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, il russo Aleksey Mozhin, sulla possibilità di un collasso del sistema monetario globale e sui lavori in corso per la creazione di un’unità di conto dei BRICS (https://ria.ru/20240503/mozhin-1943497292.html) hanno suscitato un dibattito e dato adito a speculazioni sul fatto che questa sarà annunciata al vertice BRICS del 22-24 ottobre a Kazan. In un’intervista esclusiva al capo del desk asiatico dell’EIR Mike Billington, il noto economista Jeffrey Sachs ha dichiarato che le dichiarazioni di Mozhin “vanno prese molto sul serio” (https://schillerinstitute.com/blog/2024/05/19/).
“I Paesi BRICS vogliono un mezzo di regolamento che non sia il dollaro”, ha detto, e questo “principalmente a causa dell’uso del dollaro come arma da parte degli Stati Uniti”. Il secondo fattore è “che il dollaro stesso potrebbe diventare instabile” a causa della crescita accelerata del debito pubblico statunitense. Un terzo fattore è il cambiamento tecnologico nei modi di saldare i conti. “L’attuale sistema passa attraverso le banche, ma in futuro passerà attraverso le valute digitali, probabilmente quelle delle banche centrali”.
Nella sua intervista a RIA Novosti, Mozhin aveva descritto l’opzione di un’unità monetaria dei BRICS: “Per cominciare, è possibile creare un’unità contabile dei BRICS, che sarà costruita su un paniere di valute dei cinque Paesi membri dell’associazione: 40% lo yuan cinese, 25% la rupia indiana, 15% ciascuno il rublo russo e il real brasiliano, e 5% il rand sudafricano. È inoltre possibile effettuare quotazioni giornaliere delle principali materie prime: petrolio, grano, oro, altri metalli, legname e altro ancora. Inoltre, sarà possibile ricalcolare e convertire nella nuova unità il commercio reciproco all’interno dei BRICS”.
I nostri lettori riconosceranno la somiglianza con il saggio Trade Without Currency di Lyndon LaRouche (foto) (https://larouchepub.com/lar/2000/lar_commodities_2730.html). Commentando quella dichiarazione, Sachs ha detto: “Tutto ciò, quindi, solleva anche delle domande: se si ha una valuta da banca centrale, il renminbi o il dollaro o il rublo, come si gestisce la politica monetaria? La valuta dovrebbe essere sostenuta da un paniere di materie prime? Se sì, in che senso sostenuta da quel paniere? Potrebbe essere un indicatore di prezzo per la politica monetaria. Potrebbe essere letteralmente una sorta di gold standard, in cui si può prendere la propria unità monetaria e convertirla in unità di una qualche merce o di un paniere di merci. Ci sono molte scelte tecniche.
“Ma la domanda è. La banca centrale ha bisogno di una sorta di ancoraggio ad una merce per essere responsabile? Altrimenti, a volte si sostiene che le banche centrali sono intrinsecamente inflazionarie. In fin dei conti, se la moneta non è sostenuta da qualcosa, sarà inflazionata. Questi sono i temi sollevati da Lyndon LaRouche”.