Tredici vittime per il Covid, torna lo spettro del virus nel Veneziano
Nuovo focolaio, seppur modesto, all’interno dell’area medica dell’Angelo di Mestre: sospese di nuovo le visite dei parenti
MESTRE. Dopo una giornata di sollievo, la provincia di Venezia ritorna nell’incubo Covid, registrando sabato 13 decessi. Parlare di quiete dopo la tempesta appariva assolutamente prematuro, eppure i dati degli ultimi giorni aveva instillato una pur prudente speranza con cui guardare il futuro.
I numeri di sabato insegnano che la fine dell’incubo è distante. Ieri si sono contati altri 107 nuovi contagi, mentre sono 5.669 i veneziani che risultano tuttora positivi al coronavirus. Diminuiscono poi i ricoveri: in totale, sono 209 (-11), con 17 posti letto occupati nei reparti di Terapia intensiva, uno in meno rispetto a venerdì.
A dirlo è il report quotidiano fornito da Azienda Zero, che traccia l'andamento del contagio nella nostra e nelle altre province.
In questo quadro si inserisce un piccolo cluster che, segnala la funzione pubblica di Cgil, è divampato all'interno dell’area medica dell’ospedale Dell’Angelo, con il contagio di alcuni pazienti. Parallelamente allo screening di massa sull'intera platea, la struttura ha bloccato le visite nel reparto, ma l’attività prosegue regolarmente. Sempre Cgil lancia l’allarme in relazione alle case di riposo, in ginocchio da un punto di vista sanitario ed economico.
«Le cooperative che gestiscono le strutture, per affrontare l’emergenza economica, vogliono mettere in cassa integrazione il personale. C’è carenza di operatori, eppure le aziende li mettono in cassa integrazione o dichiarano esuberi» la denuncia del sindacato.
Intanto, parallelamente all’avanzata del contagio, prosegue la campagna vaccinale che, dal 22 febbraio (ma si lavora per anticipare la data), interesserà anche i lavoratori impiegati nei servizi essenziali, e quindi forze dell’ordine, personale scolastico e farmacisti. Ancora non è stato deciso il piano delle convocazioni, ma è possibile che domani, dopo l’incontro tra l’Usl 3 e i sindaci, il quadro sarà più definito.
Nel corso della riunione in questione, verranno comunicate ufficialmente le date per la vaccinazione, con dosi Pfizer, dei circa 6.3 mila ottantenni (8.3 mila, se si considera anche il Veneto orientale), che in queste ore stanno ricevendo le lettere di convocazione. Si inizierà il 15 febbraio, con conclusione delle prime somministrazioni nel giro di due settimane: è questa la finestra che è stata determinata per ogni coorte anagrafica. Dal 22 febbraio si procederà, invece, con la vaccinazione degli 8.3 mila veneziani nati nel 1940 e dei soggetti oncologici, a cui saranno destinate le dosi Moderna. E così via, per coorti di età. —
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