Ferirono un militare americano a Rialto: condannati per tentato omicidio
Si è concluso con una doppia condanna il processo a due giovani cittadini albanesi per il tentato omicidio di un militare della base militare di Aviano in visita a Venezia, accoltellato nel corso di una lite in campo Bella Vienna.
La giudice per le udienze preliminari Claudia Ardita, in sede di rito abbreviato, dunque, con uno sconto di un terzo della pena, ha condannato a 7 anni di reclusione Sejfullahu Mentor (accusato di aver materialmente colpito il militare) e a 4 anni e mezzo Abazi Afiq (accusato di complicità). La giudice ha inflitto pene superiori a quelle richieste dal pubblico ministero Giovanni Zorzi, che aveva concluso la sua requisitoria chiedendo condanne per 5 e 3 anni e mezzo. L’avvocato Stefania Pattarello, durante la sua arringa difensiva, ha escluso che Abazi Afiq abbia partecipato all’accoltellamento, aggiungendo che, anzi, si sarebbe ritratto proprio alla vista del coltello.
L’avvocato Mauro Serpico (legale di Mentor) ha contestato che di tentato omicidio si sia trattato per la dinamica della rissa, ricordando che il militare era arrivato fino a piazzale Roma e che solo qui aveva avvertito la Polizia di quanto accaduto. Erano stati gli agenti a chiedere l’intervento del Suem 118: medici che hanno poi accertato che una coltellata alla schiena aveva provocato la perforazione di un polmone.
Si è concluso così il primo atto, le difese già annunciano ricorso in appello, di un episodio di violenza che è avvenuto una sera dello scorso luglio in campo Bella Vienna, a Rialto. Ad un certo punto, per motivi mai chiariti - si legge nel capo di imputazione - era scoppiato un parapiglia, tra il militare americano e sue due amici statunitensi, da una parte, «e circa dieci soggetti di nazionalità albanese o, comunque, dell’Est Europa». Secondo la ricostruzione della Procura, Sejfullahu Mentor aveva tirato fuori il coltello, mentre Abazi avrebbe continuato a colpire il militare americano con calci e pugni, insieme ad altri rimasti ignoti.
Le manette nei confronti dei due, senza fissa dimora, erano scattate al Lido di Venezia in lungomare Marconi al termine di una lunga attività di indagine da parte della Polizia di Stato e della squadra anticrimine del commissariato di San Marco.
In prima battuta, il giudice per le udienze preliminari aveva rigettato, ritenendola troppo bassa, la richiesta di patteggiamento sulla quale pure avevano trovato un accordo le difese e il pubblico ministero Giovanni Zorzi: tre anni per l’autore della coltellata e due anni e due mesi per il complice. Il processo con rito abbreviato si è svolto poi davanti alla gup Ardita, che ieri ha chiuso il primo grado con la doppia condanna.