Venezia, difetti di costruzione all’ex Junghans: il Comune chiude una causa ventennale
Si è chiusa con una “conciliazione” da 610 mila euro a favore del Comune, la causa che per quasi vent’anni ha visto l’amministrazione comunale opposta davanti al Tribunale civile alla società Judeca Nova srl: al centro del contendere le condizioni del complesso “ex Junghans” che nel 2000 la società ha venduto al Comune, che l’ha poi concesso all’Esu per farne residenza studentesca.
Da subito, Ca’ Farsetti aveva contestato difetti costruttivi, fessurazioni e infiltrazioni, riconducendoli ai lavori fatti fare dalla società. Il Comune chiedeva un risarcimento pari a 4,5 milioni di euro - quanto sosteneva di dover spendere per mettere a posto la struttura - rilevando fenomeni di umidità e fessurazioni sulle pareti interne ed esterne e sui pavimenti, le fondamenta.
Judeca Nova si era costituita a giudizio, contestando le richieste dell’amministrazione.
Nel frattempo la casa dello studente aveva preso vita, con le sue 113 stanze (88 delle quali doppie), ma con continue proteste e segnalazioni da parte degli studenti, dell’Esu. Crepe nei muri delle stanze, porte che non si chiudono, lampade inesistenti nelle aule studio. In media, gli studenti pagano dai 200 ai 300 euro al mese per una stanza singola.
Nei giorni scorsi, la giunta ha approvato la proposta del sindaco Brugnaro di accettare la conciliazione proposta dal consulente del Tribunale, che ha certificato sì la presenza di danni, ma di molto inferiori rispetto al valore contestato dall’amministrazione, per un totale inferiore al milione. Di qui la decisione di chiudere il ventennale contenzioso visto - si legge nella delibera - l’interesse dell’amministrazione a definire la controversia tra le parti «a prescindere dall’accertamento della loro specifiche responsabilità nella realizzazione dell’opera».
Judeca Nova e gli eredi dell’impresa costruttrice verseranno al Comune di 610 mila euro e il Comune contribuirà per quota parte alle spese per la consulenza.