Strage di Mestre, il giallo dello sterzo del bus: rotto nello schianto contro il guard rail o causa della tragedia
![Strage di Mestre, il giallo dello sterzo del bus: rotto nello schianto contro il guard rail o causa della tragedia](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/nuovavenezia/2024/01/28/075531970-c1f1d4d5-b03e-43e1-bcdf-bb3a88e90a11.jpg)
foto da Quotidiani locali
La ruota anteriore destra, divelta, dell’autobus de La Linea precipitato giù dal cavalcavia di Mestre-Marghera nella serata del 3 ottobre - con il suo triste carico di vite spezzate e ferite - si è rotta nell’impatto contro il guard rail per la forza dirompente del sinistro o, prima, perché lo sterzo aveva un difetto strutturale?
Quella rottura è stata una causa (una frattura da carico) o una conseguenza della tragedia? Su questi punti i consulenti della Procura stanno concentrando gli ultimi accertamenti nei laboratori d’Ingegneria dell’Università di Padova, studiando al microscopio le parti del blocco sterzo per stabilire se la sua tenuta corrisponda agli standard richiesta di resistenza all’usura e agli urti.
[[ge:gnn:nuovavenezia:13635955]]
Il primo impatto del bus contro il guard rail, in corrispondenza di un punto di ancoraggio al suolo particolarmente rafforzato della barriera, è stato piuttosto violento: ma già divergono le posizioni dei diversi consulenti di parte sul ritenere che la ruota si sia spezzata in conseguenza dell’urto o, prima, come “frattura da carico”. La parola finale spetta ai consulenti tecnici della Procura.
È un puzzle delicatissimo e molto complesso quello che inizierà a prendere forma nelle prossime settimane - con il deposito di consulenza dopo consulenza - per ricomporre il quadro della tragedia del bus volato giù dal cavalcavia di Mestre-Marghera, la sera del 3 ottobre: 21 vittime e 15 feriti gravi, comprese la piccola Charlotte morta a 18 mesi e una bimba di quattro anni alla quale solo poche settimane fa è stato amputato un braccio. Una signora spagnola è ancora ricoverata al centro grandi ustionati di Padova.
Un turbine di dolore per le famiglie e due domande: perché è accaduto? Ci sono responsabili?
La battaglia sull’autopsia dell’autista
Nei giorni scorsi il medico legale Guido Viel ha depositato le attese conclusioni sulle cause della morte dell’autista Alberto Rizzotto. Allegata, anche la relazione della cardiologa forense Cristina Basso, esperta in “morti improvvise”. E anche sul questo si annuncia acceso confronto sui risultati.
Nelle sue conclusioni il medico legale dell’Unità di anatomia patologica dell’Università di Padova ha escluso l’evidenza di malori dell’autista Alberto Rizzotto, che possano averne causato la morte, consegnando alla Procura il proprio referto finale: «La causa del decesso del signor Alberto Rizzotto», scrive Viel, «è identificata in uno sfacelo cranio encefalico e asfissia meccanica. Trattasi di morte rapida, ma non immediata, con breve sopravvivenza».
La cardiologa Basso, pur escludendo l’infarto, ha invece da parte sua rilevato un’importante ostruzione dell’arteria coronarica al 75%: «Nell’ipotesi che possa aver avuto un malore», scrive Basso, «la presenza di stenosi del lume coronarico si configura tra i substrati “altamente probabili” di morte improvvisa cardiaca». Per la cardiologa, la mancanza di tracce di ischemia nei tessuti del cuore non sarebbe incompatibile con «una morte improvvisa da malattia coronarica, poiché l’instabilità elettrica si verifica nei primi minuti, prima del tempo necessario alla comparsa delle classiche alterazioni».
Ma il medico legale Viel non ha dubbi: «Non risultano esservi elementi tecnico oggettivi idonei a sostanziare compiutamente l’ipotesi che il signor Rizzotto soffrisse di una coronaropatia sintomatica. I rilievi emersi dall’approfondimento cardio-patologico svolto dalla professoressa Basso risultano più probabilmente riconducibili ad un quadro silente, asintomatico in vita». Per il medico legale la conclusione è netta: «Sussiste nesso di causalità materiale certo tra il sinistro stradale, avvenuto il 3 ottobre 2023 alle 19.45, in via della Libertà e il decesso del signor Alberto Rizzotto». Molto attesa anche la consulenza sulla sicurezza del cavalcavia e del guardrail.