Cagnolina usata per l’elemosina partorisce in strada a Venezia, salvata dall’Enpa
foto da Quotidiani locali
Hanno trovato casa nel rifugio Enpa di San Giuliano, Mirta e i suoi sette cuccioli, partoriti sui masegni di Strada Nuova, davanti alla chiesa della Maddalena.
Il proprietario, un uomo senza fissa dimora, usava il cane per raccogliere l’elemosina in centro storico e, lo scorso giovedì, l’Enpa, l’associazione nazionale di protezione degli animali, aveva ricevuto diverse segnalazioni per la cagnolina partoriente.
L’uomo era stato anche avvicinato dagli agenti della polizia locale, che gli avevano suggerito di allontanarsi. «Era un’evidente azione di maltrattamento, ma si è scelto di non intervenire, nonostante ci sia un regolamento comunale che vieti l’accattonaggio con gli animali» spiega Roberto Martano, responsabile dei rifugi di San Giuliano e Mira.
«Il nostro obiettivo non è fare polemica, anche perché l’amministrazione comunale di Venezia è una delle più attente rispetto agli animali» precisa, «ciò che chiediamo è una maggior sinergia con la polizia locale, in modo che quando arrivi la segnalazione non la si lasci cadere nel vuoto».
I volontari di San Giuliano, dopo i diversi avvistamenti, sono riusciti a mettersi sulle tracce del proprietario di Mirta e l’hanno raggiunto sotto il cavalcavia di Mestre, dove è solito trascorrere la notte. «Siamo scesi a un compromesso per prendere i cani» spiega, aggiungendo che in altri casi avevano dovuto addirittura pagare pur di prenderli, per poterli salvare.
«Non so se essere contento per i cani che siamo riusciti a prendere con noi o triste per quelli che abbiamo lasciato là» continua, riferendosi agli altri cuccioli che vivono sotto il cavalcavia, in condizioni disumane.
«Di giorno stanno per strada, senza acqua né cibo, esposti al freddo in inverno e al caldo in estate e di notte sono legati ad un palo» spiega, «un fenomeno che in passato era diminuito, anche grazie alle confische da parte della polizia locale, ma che ora sta tornando. Va fermato e per farlo serve un miglior coordinamento tra gli agenti e le associazioni».
Rispetto al futuro di Mirta e dei suoi cuccioli, Martano spiega che per circa 90 giorni resteranno insieme, poi si procederà con le adozioni. Nel 2023, il rifugio è riuscito a trovare una casa e una famiglia a 50 cani, la speranza è di farlo anche in questo caso.