Allarme smog, ora Venezia supera Mestre. «Domeniche ecologiche anche in laguna»
Le piogge dell’ultima settimana hanno regalato una boccata d’ossigeno – è il caso di dirlo – alla città di Venezia, abbattendo il livello di Pm 10 presente nell’aria. I dati però sono inequivocabili. Ed esprimono tutta la gravità della situazione. Per la prima volta, bollettini Arpav alla mano, la centralina di Sacca Fisola ha registrato un numero maggiore rispetto a quella alla Bissuola di giorni in cui il Pm10 ha superato i 50 microgrammi: 54 volte in tutto il 2023 contro 49. Di fatto, la città d’acqua è più inquinata rispetto a Mestre.
«Le due centraline di Sacca Fisola e Bissuola sono quelle più sensate da controllare», spiega Andrea Gusso di Garanzia Civica, associazione che si occupa di sensibilizzare gli studenti e le studentesse sul tema dell’inquinamento ambientale, «dal momento che si tratta delle uniche due centraline inserite nei punti più puliti della città». Come a dire che se queste registrano valori alti, figurarsi quelle di Arpav posizionate in zone trafficate come rio Novo o via Tagliamento. Non basta. Da inizio anno, gli sforamenti sono stati 20 a Sacca Fisola e 23 alla Bissuola. Va ricordato che il decreto legislativo 155 del 2010 impone il limite di 35 giorni di sforamenti all’anno.
Ma in una città cruciale come Venezia nel contrasto all’inquinamento e alla sostenibilità ambientale, l’altra piaga è rappresentata dal moto ondoso e dal traffico acqueo. Un fenomeno annoso, su cui non si trovano soluzioni concrete e che mette a repentaglio l’esistenza stessa della città, oltre che la sicurezza dei suoi abitanti. Ecco perché le 41 associazioni sportive remiere, raggruppate nel Gruppo Insieme, tornano a mobilitarsi e per il 14 aprile stanno lavorando per organizzare un open day della mobilità nautica sostenibile in città e in gronda lagunare.
L’obiettivo è di preparare il terreno per una giornata ecologica in autunno da realizzare a Venezia, analogamente a quanto avviene in terraferma. L’idea proposta dal Gruppo prevede una serie di attività, aperte ai contributi di associazioni cittadine, mondo accademico, forze dell’ordine e Arpav.
Alla mattina, in acqua, le associazioni metteranno a disposizione della cittadinanza le proprie imbarcazioni a remi, a vela e a motore. A terra, sempre al mattino, saranno invece organizzati tavoli di divulgazione e discussione sui sistemi di controllo del traffico da remoto, del moto ondoso, della qualità dell’aria e dell’uso consapevole delle imbarcazioni. A pranzo, l’idea è di convergere in Canal Grande e di vogare fino a San Marco.
Le iniziative saranno realizzate in cinque luoghi significativi della città e della laguna: Fondamente Nove alla Querini, alle Zattere alla Bucintoro, sul Canal Grande alla Pescheria, al cantiere di sant’Alvise e al Polo nautico di Punta San Giuliano. «All’amministrazione», aggiungono i portavoce del Gruppo, «chiediamo un intervento di sensibile riduzione e controllo del traffico acqueo e un impegno a realizzare a breve anche in laguna delle domeniche ecologiche come in terraferma»