Evade dagli arresti domiciliari per fare l’esame per la patente
L’arresto risale a giovedì 7 marzo, ma se ne è avuta notizia solo martedì 12 marzo. I poliziotti delle Volanti della Questura di Venezia sono intervenuti presso la Motorizzazione Civile di Mestre, all’inizio del Terraglio, a seguito della segnalazione degli addetti alla vigilanza che avevano riscontrato un’anomalia da parte di uno dei candidati presenti alla sessione di esame per il conseguimento della patente di guida. Il candidato avrebbe occultato un insolito dispositivo auricolare all’interno del proprio orecchio. Gli agenti delle Volanti, al termine dell’esame, hanno provveduto ad effettuare alcuni controlli su una persona, di nazionalità straniera, e hanno effettivamente riscontrato come lo stesso avesse occultato con del nastro adesivo, sotto i propri indumenti, un dispositivo elettronico dotato di auricolare e videocamera.
L’uomo è stato accompagnato presso gli uffici della Questura per gli accertamenti di rito, all’esito dei quali è risultato essere già sottoposto alla pena degli arresti domiciliari e quindi aveva violato le prescrizioni dell’autorità giudiziaria. Da qui l’arresto per evasione dagli arresti domiciliari e, al termine dell’udienza di convalida, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’aggravamento della detenzione domiciliare, con la traduzione presso la casa circondariale.
Ladro in palestra
Lo stesso giorno, sempre gli agenti delle Volanti, sono intervenuti a seguito di una segnalazione presso una palestra di Mestre, in quanto un soggetto sarebbe stato sorpreso a derubare denaro da alcune borse lasciate all’interno dello spogliatoio. L’uomo, già con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, si sarebbe introdotto all’interno della palestra ed avrebbe sottratto diverse centinaia di euro dalle borse dei frequentatori. Sorpreso in flagranza di reato, aveva pensato bene di nascondersi in uno dei bagni della struttura, per tentare poi la fuga. Ma è stato bloccato dai poliziotti che hanno anche rinvenuto la refurtiva, nascosta all’interno delle scarpe. Da qui l’arresto. A seguito del processo per direttissima, il giudice oltre a convalidare l’arresto, ha disposto nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.