Rsa degli orrori, reintegrata la oss della casa di riposo. Il sindaco: «Sentenza inaccettabile»
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foto da Quotidiani locali
È stata riabilitata l’operatrice socio sanitaria della casa di riposo Monumento ai Caduti accusata di aver offeso un anziano ospite con pesanti epiteti e minacce. «Ti butterei la bacinella in faccia», gli aveva detto. Non era poi intervenuta in soccorso di un altro anziano minacciato da altri operatori. Ma il suo atteggiamento non è stato ritenuto idoneo a recedere il contratto di lavoro.
E il Tribunale di Venezia ha annullato il licenziamento del maggio 2023 deciso dalla società Isvo Srl ai danni di Rita Esposito, una delle Oss alla “casa di riposo degli orrori”. Aveva patteggiato la pena, sospesa, e impugnato il licenziamento. Il sindaco Alberto Teso è subito intervenuto.
«La sentenza ci lascia sconcertati e amareggiati», dice , «l’amministrazione sosterrà tutte le iniziative di Isvo volte a impugnare la sentenza e impedire il reintegro dell’oss, già sottoposta a procedimento penale, che ha patteggiato la pena. Stupiscono due passaggi della sentenza. Il primo, in cui si dice che l’anziano in situazione di difficoltà e bisogno, a causa della sua minorazione fisica dovuta all’età, avrebbe in qualche maniera giustificato il comportamento della oss. Come se, di fronte a una maestra che picchia un bimbo perché piange, si dicesse che il pianto giustifica le percosse. Inaccettabile. Il secondo, in cui si dice che la società non avrebbe subito danno dal comportamento. È vero l’esatto contrario. Faremo il possibile per impedire che questa persona torni a lavorare nella casa di riposo»