Burano, niente prima media: alunni a Murano e caos docenti
L’isola di Burano resta senza la classe di prima media per il prossimo anno scolastico. Un problema non di poco conto, se si considera che l’unica alternativa praticabile per gli alunni e le loro famiglie è quella offerta dalla scuola Vivarini di Murano.
Tutt’altro che una soluzione dietro l’angolo: i tempi di percorrenza tra le due isole infatti superano abbondantemente la mezz’ora. In più, considerata la giovane età degli alunni, i genitori dovrebbero organizzarsi per portare i loro figli e andarli a riprendere.
Eppure, in assenza di una deroga specifica per le isole della laguna che consenta la creazione di classi anche al di sotto del numero minimo di 15 iscritti, questa al momento sembra essere l’unica possibile soluzione. Le norme nazionali, che però non considerano la particolarità di località uniche come appunto le isole della laguna, lasciano infatti poche possibilità di manovra a fronte dei freddi numeri.
Ad oggi, infatti, gli iscritti alla Galuppi per la prima media del prossimo anno sono dieci; diciannove, invece, quelli per la Vivarini di Murano. Verrebbe quindi a crearsi un’unica classe da ventinove studenti e studentesse: un numero decisamente alto.
L’ultima parola sulla vicenda, a dire il vero, ancora non è stata scritta. Un ultimo spiraglio per la creazione di una prima media a Burano esiste. Le valutazioni dell’Ufficio scolastico regionale, infatti, sono ancora in corso e una parola definitiva sulla vicenda si avrà solo nei prossimi mesi. Ad oggi però il rischio per l’isola di perdere una classe - e, in prospettiva, un presidio fondamentale come quello rappresentato da una scuola - è concreto. «Sono già iniziate le interlocuzioni con gli uffici competenti», spiega il dirigente dell’istituto comprensivo, Michelangelo Lamonica, «noi speriamo con forza di riuscire ad avere una prima media a Burano anche per il prossimo anno. L’ufficialità arriverà non prima dell’estate». Con un trend di nascite in calo, soprattutto nelle isole, il problema è però destinato a ripresentarsi anche nei prossimi anni.
«Ecco perché», continua Lamonica, «quello di cui avremmo davvero bisogno è la previsione di una specificità per le isole della laguna, in modo tale da andare in deroga alle norme di carattere nazionale, come del resto già succede per le comunità montane».
Ma ad essere preoccupato è anche il corpo docenti. Già perché nel caso in cui dovesse essere concessa una deroga per la prima media di Burano, non mancherebbero comunque le difficoltà nel reperire i docenti non di ruolo e quindi le risorse necessarie a garantire la continuità scolastica. Stesso discorso anche per le funzioni amministrative e di segreteria: per il prossimo anno scolastico, la dotazione prevista include l’impiego di una sola funzionaria anziché due, con un aggravio di lavoro improponibile e il conseguente rischio di paralisi dell’attività.
In attesa che qualcosa si muova a Roma, la preoccupazione tra i genitori di Burano è forte. Nei prossimi giorni, una rappresentativa incontrerà anche l’assessore alle politiche educative del comune di Venezia, Laura Besio.