Porti, a Venezia è rischio paralisi: sciopero in vista per 5 mila lavoratori
Continua lo stato di agitazione dei lavoratori portuali. Sciopero in vista proclamato dalle sigle sindacali dal 3 al 5 aprile. Tra porto commerciale, turistico e dipendenti dell’Autorità di Sistema Portuale, sono cinquemila i lavoratori coinvolti.
Due le possibilità modalità in cui la protesta potrà prendere forma: un’astensione di 24 ore suddivise in due ore per ogni turno di lavoro, oppure 24 ore continuative nell’unica giornata del 5 aprile. La riserva, come fanno sapere le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, scioglieranno la riserva lunedì prossimo.
A livello nazionale, il braccio di ferro riguarda il rinnovo del contratto collettivo nazionale e la richiesta di un adeguamento salariale. A detta dei sindacati, però, da parte delle associazioni dei datori di lavoro sarebbe in corso un gioco al ribasso.
La vicenda nazionale, però, si aggiunge agli attriti locali. Da mesi, infatti, i portuali veneziani vivono una situazione di agitazione sindacale. I problemi riguardano, ad esempio, l’irrigidimento del sistema di conteggio dei permessi per visita medica, la pretesa di disponibilità da parte dei lavoratori anche oltre l’orario lavorativo, la «creazione di un sistema di controllo tra colleghi, tra l’altro non supportato da alcun provvedimento organizzativo idoneo a delimitarne il perimetro di applicazione».
«Sebbene queste problematiche siano state rappresentate in più occasioni all’ente», spiegano in una nota i segretari Federica Vedova (Filt Cgil), Marino De Terlizzi (Fit Cisl) e Andrea D’Addio (Uilt), «ad oggi l’amministrazione non ha dato alcun riscontro fattivo e risolutore rispetto a quanto evidenziato, peggiorando il clima lavorativo di forte disagio e stress già creatosi».
Non da ultimo, altro motivo di forte preoccupazione per le sigle sindacali del territorio è il destino della crocieristica a Venezia. In particolare, i sindacati negli ultimi mesi hanno a più riprese chiesto garanzie all’Autorità di Sistema Portuale sul futuro dei lavoratori di Vtp. Questo alla luce della decisione dell’ente di non rinnovare la concessione in essere al terminalista dopo la scadenza del 2026. «A giorni», conclude De Terlizzi, «saremo convocati per ottenere garanzie sulla clausola sociale dei lavoratori di Vtp».