Dolore in via Romanziol, a Noventa: «Basta incidenti». I residenti chiedono dei nuovi guardrail
foto da Quotidiani locali
La Procura non aprirà un fascicolo sull'incidente stradale in cui ha perso la vita il 28enne di Salgareda, Devis Marson, lunedì pomeriggio in via Romanziol a Noventa. Marson, alla guida di una Fiat Punto, è deceduto poco dopo lo scontro con una Ford con tre persone a bordo, tutte di Oderzo, che proveniva dalla direzione opposta.
La dinamica è abbastanza chiara: l’auto sulla quale viaggiava Marson ha invaso la carreggiata opposta ponendosi di traverso dopo che il 28enne ne ha perso il controllo sul fondo viscido per la pioggia. I residenti tra le vie Zattere e Mosca sono subito accorsi lungo la strada principale, impressionati dalla scena che si è presentata davanti ai loro occhi: il 28enne morente intrappolato nella sua auto, tre anziani feriti e sotto choc nell'altra auto coinvolta. Da tempo si lamentano per la pericolosità di questo tratto stradale, dove si sono verificati già tre incidenti in venti giorni. E chiedono che possa essere, ad esempio, installato un guardrail per evitare che le auto siano catapultate in mezzo ai campi come accaduto lunedì con la Punto di Marson.
«Noi siamo preoccupati per la pericolosità di questa strada», commentano ancora impressionati dal piccolo insediamento urbano a Romanziol, «perché ci sono stati tre incidenti solo nell'arco di questi venti giorni e non vorremmo che ce ne fossero altri, anche perché i veicoli corrono molto veloci in questo tratto». Il sindaco di Noventa, Claudio Marian, è vicino alla famiglia della vittima, assieme a tutta la comunità noventana molto colpita dalla morte del 28enne di Salgareda. «Porgo le condoglianze ai familiari di Devis», ha detto il primo cittadino, «per la comunità di Noventa è stato un lunedì terribile e tutti siamo rimasti molto impressionati per questa morte. La sola cosa che possiamo fare è unirci alle condoglianze e rispettare il loro dolore».
Via Romanziol, strada di competenza della Città Metropolitana, è stata teatro di due incidenti mortali in questi ultimi lustri. Da allora sono state installate le luci in corrispondenza del passaggio pedonale, posato un box per il controllo della velocità come dissuasore. Il limite è di 50 chilometri orari e vengono effettuati controlli settimanali della polizia locale. Non è una strada abbandonata a se stessa. Romina Ceccato, presidente dell’associazione Alba, luci sulla buona strada”, mamma di Riccardo, uno dei quattro giovani morti nella strage dei ventenni a Jesolo nel 2019, è subito accorsa lunedì dopo l'incidente.
«È morta un' altra persona», dice, «un ragazzo nel pieno della sua vita. Ed era amico di mio figlio Riccardo. Per me è un dolore che si rinnova di continuo. Credo che qualcosa si debba fare, prendere in considerazione la proposta di un guardrail magari come chiedono i residenti. Ma ci vuole più coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Molti Comuni hanno votato una mozione sulla sicurezza stradale e poi non se ne è più parlato. Dovremmo incontrarci e parlarne regolarmente». E continua: «Mi chiedo cosa potrebbe fare in questo caso il nuovo codice della strada», conclude, «cosa può fare per prevenire un incidente come questo. Bisogna fare qualcosa perché questi incidenti non accadano e lo dobbiamo fare con tutte le amministrazioni pubbliche e noi associazioni. Non possiamo pensare sempre e solo al dopo, alla tragedia che si è già consumata».