Mestre, un nuovo centro islamico nell’ex falegnameria di via Giustizia
Un centro culturale islamico all’ex falegnameria di via Giustizia. Il Comune di Venezia sta ragionando su come risollevare l’area e il problema maggiore è proprio il buco nero dell’ex falegnameria Rosso, che si trascina da anni senza soluzione di continuità. I cittadini e le attività commerciali che insistono nella zona lo sanno bene.
Lo dice senza peli sulla lingua Silva Bernardi, residente a due passi da Villa Ceresa: «La falegnameria abbandonata è da vent’anni là, dove si trova, in quelle condizioni. Ed è il polo gravitazionale che catalizza quanto sta accadendo. Dopo anni e anni in questo stato, se nessuno la vende e se gli eredi non trovano una soluzione, si dovrebbe intervenire con l’abbattimento».
Prosegue: «Mi rivolgo alla proprietaria, lo abbatta. Oppure alle autorità alle quali dico con forza “Fatela abbattere”, è l’unica soluzione per sanare l’area».
Stesso pensiero di Paolo Favaretto, titolare dell’autocarrozzeria Moderna, un numero di furti spaccate e vandalismi oramai da guinness dei primati: «Avevamo anche noi tentato di trovare una quadra con la proprietà, ma non si riesce, sembra troppo complicato».
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Si tratta di diecimila metri quadri, un rudere con molto verde attorno. Di recente i vigili del fuoco, il Suem e le forze dell'ordine sono dovute intervenire, perché all’interno una persona che era riuscita ad introdursi abusivamente, era stata colta da overdose. Per portare all’esterno il giovane, si era dovuto abbattere un muro altrimenti la lettiga non passava.
La polizia locale di recente ha nuovamente chiuso le entrate, provvedendo a sgomberare il sito per l’ennesima volta, che adesso è chiuso e lucchettato. Ma non è dato sapere quanto durerà ancora, perché qualcuno ha già visto sbandati scavalcare le recinzioni, per entrare all’interno.
La falegnameria è legata a doppio filo alla situazione di disagio della zona.
Le persone che non riescono a trovare posto al Drop in (servizio diurno del Comune che si occupa delle fragilità), cercano rifugio nei luoghi appartati, per “farsi” o per spacciare, lontano dagli occhi indiscreti.
E in questo contesto potrebbe venire in aiuto al territorio proprio l’associazione Giovani per l’umanità, una compagine che organizza molte iniziative in città, tra cui tornei sportivi, di cricket e di badminton e che da tempo sta cercando un luogo per svolgere le proprie attività a favore del tessuto sociale.
L’associazione potrebbe acquistare l’ex falegnameria, previo accordo con la proprietaria, e se la partita andasse in porto, ristrutturare e ripulire il sito. E creare un centro culturale dedicato ai giovani, ma non solo a loro. Nulla è ancora deciso, ma la possibilità ci sarebbe. Del resto l’associazione cerca da tempo uno spazio adatto, il più centrale possibile, in modo da essere raggiunto con i mezzi o in bici.
Di sicuro chi lo acquisterà si caricherà sulle spalle un lavoro non indifferente, visto lo stato in cui si trova e le aspettative. «Penso che sarebbe davvero una buona idea», commenta il titolare dell’Autocarrozzeria Moderna, Paolo Favaretto. «Noi siamo felici se qualsiasi attività si insedia, decida di organizzare iniziative e cerchi di creare nuovamente movimento nella zona».
Il sito, oltre alle modifiche alla viabilità che lo hanno reso un imbuto, è peggiorato anche dopo la chiusura del Tag, noto locale famoso a Mestre che la sera rimaneva aperto fino a tardi, attirando molte persone in zona e fungendo da presidio.