Chioggia, papà maltratta la mamma: i figli minorenni lo denunciano
foto da Quotidiani locali
Di fronte all’ennesimo maltrattamento del loro papà nei confronti della mamma, i due figli minorenni della coppia non sono rimasti a guardare. Sono invece andati dalle forze dell’ordine e hanno denunciato l’episodio.
Di tutta risposta, le autorità hanno disposto la misura dell’allontanamento dalla casa familiare nei confronti del pescatore. L’uomo è comparso ieri nel Tribunale di Venezia davanti al giudice per le indagini preliminari, Benedetta Vitolo, che ha convalidato la misura disponendo anche il divieto di avvicinamento nei confronti della moglie.
La vicenda risale ai giorni scorsi, con l’ennesimo maltrattamento in famiglia. Ma come ricostruito dalla vittima, i comportamenti ben sopra le righe ai danni della compagna avrebbero avuto inizio allo scorso mese di settembre.
Difeso dall’avvocato Martino Sforza, l’uomo infatti avrebbe più volte messo le mani addosso alla donna.
Gli episodi sarebbero avvenuti con una certa frequenza soprattutto in occasione del suo rientro a casa, all’alba, dopo le nottate trascorse per motivi di lavoro sul peschereccio.
A detta della vittima, oltre all’uso abbondante di alcolici l’uomo avrebbe più volte consumato anche stupefacenti.
Dal no ricevuto alla richiesta di avere rapporti, poi, sarebbero scaturite violenze e percosse. Comportamenti che in molti casi avvenivano alla presenza dei due figli minori della coppia, il più grande dei quali è un ragazzo adolescente.
Nei giorni scorsi, però, quest’ultimo ha preso in mano la situazione e ha deciso di intervenire. La sua denuncia alla polizia è costata all’uomo l’emanazione della misura del divieto di avvicinamento alla casa familiare.
Come previsto dalle recente riforme in materia di Codice Rosso, infatti, anche se non c’è flagranza di reato, ma timore che il reato sia reiterato e rischio per la vittima, possono essere disposti l’allontanamento urgente dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, anche senza aspettare il provvedimento del giudice. —
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