L’ufficiale giudiziario arriva per lo sfratto e trova il bar distrutto
Un locale parrocchiale completamente distrutto. Questa la scena che si è trovato di fronte ieri a Pegolotte di Cona l’ufficiale giudiziario, intervenuto per riconsegnare i locali del bar al legittimo proprietario: il parroco.
Il locale è risultato completamente devastato. Sedie accatastata l’una sull’altra, mobili gettati a terra e rotti, tende divelte. Il mobilio è stato danneggiato e sul pavimento è stato versato olio di motore.
«Da mesi» aveva ricordato il parroco don Ulisse Zaggia «i gestori del bar parrocchiale non pagavano più l’affitto. Per questo si era deciso, anche di fronte a una serie di solleciti non considerati, di procedere allo sfratto. Qualche settimana fa il locale era stato messo sotto sopra dall’interno. E i gestori, che da mesi non pagavano l’affitto, non avevano fatto nemmeno denuncia. Poi alcuni volontari e un consigliere erano andati a controllare cosa fosse successo, nonostante il bar fosse di fatto ormai chiuso. Appena i volontari avevano cominciato ad alzare le tende erano arrivati gli ex gestori e ne era nato un alterco e poi una colluttazione: due persone erano finite in ospedale per aver ricevuto un calcio alla gamba e un pugno sull’occhio. Ieri mattina l’epilogo grazie all’intervento dell’ufficiale giudiziario.
«La vicenda, almeno questa prima parte» spiega amareggiato il sindaco di Cona Alessandro Aggio «è giunta al termine con la riconsegna dell’immobile alla parrocchia. I gestori a cui era stato affidato non si sono fatti vedere. Purtroppo il locale è stato trovato completamente distrutto. È stato versato addirittura un bidone di olio da motore sul pavimento, per creare ulteriori danni. La serratura dell’ingresso è stata cambiata e consegnata alla parrocchia che deciderà cosa fare».
Di sicuro ci vorranno mesi e migliaia di euro per riportare tutto alla normalità. «Non si possono dare colpe specifiche su chi ha provocato i danneggiamenti» conclude il sindaco Aggio «ma è chiaro che era responsabilità dei gestori riconsegnare il locale integro, così come l’aveva trovato. Saranno le autorità preposte a verificare le responsabilità». E spetterà al parroco ora bandire un nuovo appalto.