L’Usl vende l’ospedale monumentale di Noale. 13 mila metri quadri in centro
Ci sarà tempo fino al 18 novembre per far pervenire all’Usl 3 le manifestazioni di interesse per acquisire l’ex ospedale di Noale. Un complesso immobiliare da 13.200 metri di notevole interesse storico-artistico perché, oltre a più recenti edifici realizzati dagli anni ’60 in poi, vi sono «porzioni superstiti» di edificazioni del XVI secolo, quale il plesso di Santa Maria dei Battuti, e di decorazioni realizzate dopo un incendio del 1513, con ulteriori restauri avvenuti nel corso del XX secolo. Immobili che in parte si affacciano anche su piazza XX Settembre, oggetto di un recente restauro.
La ricerca di acquirenti
L’indagine dell’Usl per ora è solamente “esplorativa” e sarà svolta per avere una valutazione di massima da parte degli operatori economici, in cui verranno indicate le condizioni tecniche e commerciali migliori per raggiungere adeguati obiettivi a favore dell’investitore, così come un adeguato introito per il venditore.
«La ricerca di un investitore interessato all’acquisto», spiega l’Usl 3 in una nota, «è svolta in accordo con l’amministrazione di Noale. L’obiettivo è condiviso ed è quello di garantire la più completa valorizzazione di edifici che, per Noale e i suoi cittadini, hanno un rilevante valore artistico, storico e anche sentimentale. Insieme al Comune, l’azienda sanitaria si preoccupa che non restino inutilizzati e che, al contrario, possano avere un utilizzo ottimale nel rispetto dei vincoli urbanistici e architettonici, su cui vigilano le autorità competenti».
La determinazione dei vincoli urbanistici con la relativa vigilanza è in capo al Comune, mentre i vincoli artistici e architettonici sono di competenza ministeriale. «Per me, così come per tutti i noalesi», dice la sindaca Patrizia Andreotti, «sentir parlare di “ex ospedale in vendita” fa rizzare i capelli. Sia perché per noi rimane il nostro ospedale, sia perché sentiamo ancora la proprietà originale dell’ospedale Calvi, frutto anche di tante donazioni, prima che l’avvento delle Usl trasferisse la proprietà alla Regione».
«Da molti anni è sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono di una gran parte del compendio ospedaliero, che non può avere più destinazione sanitaria, a partire proprio dalla parte storica più bella, che è il nucleo originale della ex casa di riposo».
«L’indagine esplorativa ai fini dell’alienazione arriva poco dopo aver avuto conferma del finanziamento Pnrr per il completamento dell’ultimo piano del monoblocco atteso da anni, così come della realizzazione della prima Casa della Salute proprio all’interno del nostro ospedale. Sono notizie attese e che ci rendono felici».
«In merito alla vendita, vi sarà un percorso ancora molto lungo che sicuramente vedrà anche il Comune come attore, visto che qualsiasi intervento avrà bisogno di una variante urbanistica e, soprattutto, abbiamo il dovere di tutelare l’interesse pubblico della nostra città, difendendo e valorizzando il patrimonio artistico e culturale delle strutture. Sono certa che avremo modo di confrontarci con spirito di collaborazione insieme ad Usl e Regione».