Trieste, bambina di 7 anni in rianimazione dopo l’inserimento di un sondino: la mamma denuncia l’ospedale
All'Irccs Burlo Garofolo, aperta un’inchiesta interna: «Mia figlia è stata anche soccorsa in ritardo»
TRIESTE. Una bambina di 7 anni è ha dovuto essere ricoverata in terapia intensiva dopo l'applicazione di un sondino naso-gastrico. È successo all'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, che ha ha aperto un'istruttoria interna per accertare – fa sapere la direzione – la «modalità in cui si sono svolti i fatti, al termine della quale saranno assunti i provvedimenti del caso».
La bimba si trovava all'ospedale materno-infantile per un esame diagnostico e, secondo quanto riferisce la mamma, durante la preparazione ha subìto «una perforazione del polmone destro a causa di un errore» mentre le veniva applicato il sondino naso-gastrico, con il conseguente collasso di entrambi i polmoni.
La mamma, assistita dall'avvocato Sara Pecchiari, ha presentato querela, riferendo anche di un ritardo nella gestione dell'aggravarsi delle condizioni di salute della figlia: al cambio turno dello staff «mia figlia era ormai cianotica e a quel punto è stata portata d'urgenza in rianimazione e intubata». La Direzione del Burlo «è stata messa al corrente dell'evento che ha colpito tutti lasciando in ciascuno una profonda amarezza», dice una nota dell'Irccs.
Secondo un aggiornamento diffuso in tarda mattinata dalla struttura ospedaliera, oggi le condizioni di salute della bambina, «mai stata in pericolo di vita, sono migliorate notevolmente». Ora «respira autonomamente».