Croce Rossa in Friuli Venezia Giulia: tremila volontari e si punta sui giovani
UDINE. Tremila volontari di Croce rossa, mille solo in provincia di Udine, sono una garanzia in Friuli Venezia Giulia. A tutte queste persone, domenica 14 aprile, il presidente del Consiglio regionale e l’assessore regionale alla Salute e Protezione civile, Mauro Bordin e Riccardo Riccardi, hanno rivolto il grazie più sentito per il lavoro fatto non solo durante la pandemia.
La loro è una storia consolidata, fatta di professionalità e generosità che, ora, si intreccia con la riforma sanitaria. «Dobbiamo rimettere insieme queste casacche che sono una garanzia» ha detto Riccardi, ricordando gli sforzi fatti durante la pandemia.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14225051]]
Un dato per tutti: «Abbiamo somministrato 3 mila dosi di vaccino» ha aggiunto l’assessore all’inaugurazione dell’autoparco a Udine, non senza esprimere profonda gratitudine civile per la benemerenza “Il tempo della gentilezza” tributata, il giorno prima, dalla Croce Rossa italiana al Dipartimento regionale della Protezione civile per l'attività svolta in pandemia.
Un binomio che si rafforza di anno in anno: «Gli uomini della Protezione civile – ha sottolineato il presidente nazionale della Cri, Rosario Valastro – per noi sono i nostri fratelli maggiori».
«È fondamentale e determinante – hanno ribadito Riccardi e Bordin – poter contare su una realtà così qualificata, capillare e generosa come Croce rossa italiana, soprattutto in questo momento delicato, complesso e di transizione».
La Croce rossa regionale – i numeri li ha forniti la presidente regionale Milena Cisilino alla quale è stata attribuita la medaglia d’oro, operano 3 mila volontari distribuiti in 9 comitati territoriali e nelle 33 sedi periferiche. Sono presenti in tutti i comuni della regione.
«È una realtà numerosa, significa che il territorio ha nel sangue questo slancio di fare cose concrete per la propria realtà. Questo è un valore. Ho trovato ovunque tanta professionalità e volontà, sedi efficienti fatte con il sudore. Tutto questo è indice di fiducia e di risposta del territorio alle necessità sempre maggiori che la Cri ha nei servizi di comunità» ha sottolineato il presidente nazionale della Cri, Rosario Valastro, nel dimostrarsi davvero stupito e forse un po’ imbarazzato di fronte al lungo applauso che l’ha accolto a Udine mentre lui percorreva il piazzale davanti alla sede di via Baldasseria Bassa.
Oltre che da Bordin e Riccardi, il presidente è stato accolto anche dal consigliere regionale Mauro Di Bert, dal vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi, e dall’assessore ai Servizi sociali sempre di Udine, Stefano Gasparin.
«Qui i volontari sono tanti ma noi possiamo essere sempre di più. A livello nazionale – ha spiegato il presidente – il mondo del volontariato in generale, negli ultimi anni, lamenta la perdita di un milione di volontari, come Cri stiamo mantenendo il punto sui nostri numeri però non sottovalutiamo il fenomeno che c’è all’esterno».
La Cri – sono sempre le parole di Valastro – «sta cercando di immaginare forme di volontariato più flessibili per fare tesoro dell’ora che serve alla collettività. Lo sta facendo soprattutto sulla fascia giovanile che ha un mondo universitario e lavorativo diverso da quello di 30 anni fa. Questo comporta un tempo diverso e dobbiamo adattarci per rispondere a chi vuole fare cose concrete».
E se alcuni adempimenti sono diventati regole in più, procurando un aggravio in alcune procedure, Cri sta cercando di snellire i percorsi.