Coronavirus, i genitori del 38enne di Codogno: «Devono farci ancora i tamponi»
«Mio figlio è gravissimo, è una cosa penosa». Sono molto preoccupati i genitori del 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno per Coronavirus. Fanpage.it ha intervistato il padre e la madre dell’uomo attualmente in gravi condizioni nel reparto di Terapia intensiva: «È gravissimo e intubato», dice il padre, che sottolinea come il figlio sia una persona sportiva: «Gioca a pallone, è un podista: fa di tutto, bicicletta, piscina», dice il padre «è una bestia alta così, 90 chili, ha una struttura forte».
I genitori avevano parlato per l’ultima volta col figlio mercoledì: «Non stava già bene, ma non era in Terapia intensiva, era in reparto. Domenica aveva la febbre, lunedì aveva la febbre. È stato ricoverato al pronto soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso, ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40. È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato», ha detto la madre.
La prima volta che è andato in ospedale l’uomo non ha detto che aveva cenato con un amico rientrato da poco dalla Cina: «No, non si sapeva cosa avesse – dice la madre – sembrava un’influenza. Solo quando è stato in sala di Rianimazione hanno iniziato ad avere dei sospetti e hanno fatto gli esami. E poi hanno continuato a fare domande su domande e la moglie ha detto ai medici della cena».
In questo momento le condizioni del 38enne sono gravi, anche se nell’ultimo aggiornamento l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aveva parlato di leggeri miglioramenti: «Lui dorme – dice il padre – Noi l’abbiamo intravisto perché non si poteva».
Ai genitori non è ancora stato fatto il tampone: sono in autoquarantena. «Noi stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo. Ma non possiamo proprio dire che stiamo bene, è un’eresia. Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Devono ancora venire», dicono.