Gattuso e Pirlo, due amici per una Supercoppa
Nemici mai, per chi è amico di vecchio data come lo sono Rino Gattuso e Andrea Pirlo, che si sfidano per la Supercoppa Italiana, il primo trofeo in palio della stagione 2020-21. Finale ad alta tensione, che mette di fronte l’allenatore che non ha ancora vinto nulla (Pirlo) e quello che l’anno scorso ha portato a casa il trofeo (Gattuso).
Le squadre che i due campioni del mondo allenano – Juventus e Napoli – sono reduci da una domenica di sentimenti opposti. Pirlo deve fare i conti con la pesante sconfitta di San Siro contro l’Inter, un passo falso che ha incrinato molte certezze in casa juventina e che ha frenato il processo di crescita della squadra.
I problemi della Juventus? Chiellini e Bonucci forse sono arrivati all’ultima curva della loro straordinaria carriera, il centrocampo non ha trovato un’identità e in attacco Cristiano Ronaldo sta vivendo il suo periodo più grigio da quando è in Italia. Dall’altra parte, sponda Napoli, Gattuso viaggia sull’onda dell’entusiasmo, dopo la roboante vittoria per 6-0 contro la Fiorentina e ha trovato in Lorenzo «Il Magnifico» Insigne la sua stella polare.
Ma al di là delle questioni tecniche la Supercoppa propone la sfida tra due campioni che con il Milan e con la nazionale hanno vinto tutto: scudetti, Champions League, soprattutto la Coppa del Mondo. Legatissimi, amici veri. In campo Gattuso era lo scudiero di Pirlo, l’uomo chiamato a guardargli le spalle. Gattuso ringhiava, Pirlo deliziava. Sentite Gattuso: «Quando vedevo Pirlo calciare il pallone pensavo: io e lui non facciamo lo stesso sport».
Nei ritiri della nazionale dormivamo nella stessa camera. «Ma Andrea mi faceva rabbia – ha raccontato sempre Gattuso – le notti prima delle finali io mi rotolavo nel letto perché non riuscivo a prendere sonno, mentre lui dopo due minuti dormiva beato». E Pirlo dell’amico ha spesso ricordato l’episodio più divertente, quando prima di un Milan-Juventus che valeva per lo scudetto Ringhio – durante l’allenamento – per scommessa, e stimolato proprio da Andrea, raccolse una lumaca da terra e la ingoiò, tra lo stupore dei compagni. Voleva dimostrare – Gattuso – che lui era pronto a tutto pur di vincere.
Pirlo veste come un milord, Gattuso è più ruspante, spesso si presenta in panchina in tuta (cosa che Andrea non farebbe mai). Pirlo parla con una cantilena monocorde e ha in dotazione una sola espressione, Gattuso – per quanto sia bravo a comunicare anche con un solo sguardo – potrebbe essere uscito dall’Actor’s Studio. Quando la scorsa estate Pirlo divenne allenatore della Juventus, Gattuso commentò così: «E mo’ sono c….. tuoi amico mio». Scherzi, complicità, battute, affetto. Stavolta in palio c’è la Supercoppa italiana, in previsione la rivincita: c’è ancora da trovare una data a quel Juventus-Napoli rimandato ad ottobre causa Covid.
La partita è alle 21 al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Rai Uno la trasmette in diretta.