Meghan, vittima o carnefice? Ingenua o furbissima? E se fosse entrambe?
La favola non è mai come la immaginiamo. Tantomeno quella di Harry e Meghan. Non lo è stato nemmeno, scopriamo ora, il royal wedding da cento milioni di spettatori e passa in tutto il mondo. Quello, ci ha fatto sapere Meghan, era solo il matrimonio «a favor di camere», con tanto di carrozze e decine di royal paggetti. Loro, in realtà, il vero «sì», quello emozionato (e davvero emozionante) se l’erano già detto tre giorni prima.
Così come le foto alla royal Albert Hall. Era l’inizio del 2019, sul palco c’era il Cirque du Soleil, Meghan era incinta di Archie e sorrideva in un abito di paillettes. Anche quella, una finzione, a sentire adesso le sue parole. Quella stessa sera Meghan avrebbe detto a Harry «non voglio più vivere». Sottotitolo: per colpa dei tuoi parenti reali.
E tra realtà e finzione, oggi non possiamo non chiederci chi è davvero la donna che ha messo in difficoltà la monarchia più potente al mondo. In un’intervista fiume (e molto personale) Harry e Meghan hanno detto di tutto, certo alcune accuse andrebbero più circoscritte, soprattutto quelle più gravi, ma il gioco ormai è rotto. La royal family inglese per la prima volta si è trovata a dover ascoltare i propri «panni sporchi» in tv. E non in una tv qualsiasi, nel salotto della regina dei media americani Oprah Winfrey. E Meghan ha parlato molto di più di quanto avessero mai fatto Diana o Sarah Ferguson. E l’ha fatto a casa sua, nell’America post Trump del 2021. E le sue parole sono state talmente forti da far dire al portavoce di Biden che il presidente li definisce «coraggiosi».
La Meghan eroina e naïf ha raccontato di essersi semplicemente innamorata, e che i problemi sono arrivati dopo aver conosciuto «i suoi». Spiega di non avere mai googlato il futuro marito, di aver imparato a fare l’inchino proprio prima di incontrare Sua Maestà per la prima volta e di avere cercato su Internet l’inno inglese alla vigilia delle nozze. Tira in mezzo persino la Disney (di cui sarebbe poi diventata doppiatrice dopo le nozze, ma quella è un’altra storia), paragonandosi alla Sirenetta, rimasta, suo malgrado, «senza voce» dopo aver incontrato il principe.
E poi c’è l’altra Meghan, quella che fin da bambina sognava di diventare attrice di Hollywood e di lasciare il segno. Quella che prima dell’incontro con Harry «sgomitava» per ritagliarsi il suo posto tra le star del cinema. Quella che avrebbe «calcolato tutto», fino al ritorno in America col principe al seguito, ora al pari (o quasi) dei Clooney o degli Obama. Quella che gli assistenti reali chiamavano la «duchessa difficile», e che – ora sappiamo – sarebbe persino arrivata a «bullizzare» membri del suo staff.
A guidare le due fazioni: da un lato l’America, dall’altro i britannici, o almeno gran parte di essi. Con i tabloid che titolano – quasi tutti – contro Meghan. E il suo più «feroce» detrattore – Piers Morgan si è dimesso ieri da Good Morning Britain dopo aver definito l’intervista dei Sussex «tutte balle» e loro «meschini». Di certo, da quest’intervista Harry non è che ne sia uscito benissimo. Assente per quasi tutta la prima ora, non fa poi che ripetere le parole della moglie. Ma se lei può mostrarsi ingenua nei confronti della vita reale, lui le dinamiche della corona le conosce benissimo. Così la sua unica giustificazione resta «ero in gabbia», e ancora «Meghan mi ha liberato».
Un’altra certezza: la chiacchierata con Oprah è affar grosso, a cui persino il Guardian ha dedicato la prima pagina. Tanto che la regina, 94 anni e la consapevolezza di avere già visto tutto, ha dovuto replicare ufficialmente. Lei, che non ha mai rilasciato un’intervista personale in 70 anni e oltre di regno, ha usato 60 parole. Poche, ma sceltissime. Una dichiarazione breve ma semplice che chiarisce come Elisabetta II voglia affrontare in privato quella che è diventata una delle più grandi crisi del suo regno, nonostante tutto il rumore. Secondo Dickie Arbiter, che ha lavorato come addetto stampa di Buckingham Palace, l’intervista di Diana del 1995 aveva provocato un’effetto simile, e oggi la regina ha una strategia delle crisi ben avviata. Non metterlo sotto il tappeto, ma occuparsene in casa.
Il tiro, insomma, è stato messo a segno bene, anzi benissimo. C’è da capire quanto ci sia di calcolato, o almeno da quando.
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