Gli ex su Padova-Mantova: «Gara da tripla che peserà sul morale»

Padova-Mantova -3. Sale la febbre per la ripresa del campionato, che nel girone A di serie C per uno strano scherzo del destino mette di fronte la seconda contro la prima in classifica. Alcuni dei tanti ex sotto le due bandiere fanno le carte alla sfida, sottolineando la forza delle due squadre, espressioni di un calcio diverso ma ugualmente redditizio. Pochi si sbilanciano sull’esito finale, parlando di gara da tripla e che, con un intero ritorno ancora da disputare, non sarà comunque decisiva per le sorti della stagione.

Michele Serena

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«È curioso come le mie esperienze in panchina al Mantova (2009/2010) e Padova (2013/2014) in serie B siano coincise con i fallimenti finali delle due società. Non mi aspettavo un Mantova così convincente dopo la grande paura dell’anno scorso. Significa che hanno lavorato bene in fase di costruzione della squadra creando un’alchimia produttiva e funzionale. In questa partita il Padova ha più da perdere. Per questo prevedo tensione, in campo nessun giocatore tirerà indietro la gamba».

Cristian Altinier

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«A Padova ho disputato due campionati di serie C segnando 30 gol, a Mantova sono nato, cresciuto ed è la mia squadra del cuore. Avrei preferito che tutte e due si giocassero la promozione con altri avversari, ma è evidente che tifo per il team di Possanzini. Che arriva a questo big-match in fiducia, con una forte identità di gioco e anche meno pressioni dei rivali. Immagino una partita aperta dove forse soltanto la vittoria dei virgiliani potrebbe dare una scossa ad un campionato che resta ancora tutto da giocare».

Carmine Parlato

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«Faccio i complimenti sinceri a Davide Possanzini per essere stato capace, alla sua prima vera esperienza in panchina, di esibire un calcio tanto bello e propositivo. D’altro canto vivo a Padova e so quanto Torrente sia stato capace di riportare entusiasmo in una piazza reduce da anni di grosse delusioni e amarezze. Spero vinca il Padova: qualsiasi risultato non sarà determinante ai fini della corsa alla vetta, una sconfitta tuttavia potrebbe pesare a livello psicologico per entrambe».

Matias Cuffa

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«Al Mantova ho finito la carriera di calciatore iniziando quella di tecnico (allena nelle giovanili, ndr), a Padova ho vissuto cinque anni di serie B in campo. Entrambe stanno facendo un grosso campionato: i biancoscudati con un gioco che tende a sfruttare gli esterni, i virgiliani con una grande organizzazione. Si affrontano le prime due della classifica: pronostico aperto, di certo il Padova non può sbagliare nulla».

Diego Bonavina

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«Calcisticamente a Mantova e a Padova ho avuto poche soddisfazioni, che poi mi sono preso nella mia città in qualità di assessore allo Sport. Già in estate alcuni amici mantovani mi avevano anticipato che il presidente aveva costruito un’ottima squadra, con una forte impronta identitaria e non si sbagliavano. Anche il Padova però sta facendo la propria parte e mi auguro possa vincere. A Mantova ci sono problemi di stadio? Qui per fortuna no, di conseguenza spero che in serie B ci andiamo noi».

Silvio Dellagiovanna

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«A Padova come calciatore ho fatto soltanto una fugace apparizione, ovvio quindi che parteggi per il Mantova. È incredibile come i tifosi vivano spesso sensazioni opposte, passando dalle grandi delusioni ai sogni ad occhi aperti. Nessuno si sarebbe aspettato un girone di andata così esaltante e di questo occorre dare merito a tutti, Possanzini in primis. Il Padova nella sfida di lunedì avrà maggiore pressione, pur se non sarà decisiva».