Corteo per 500 nel centro storico di Mantova: gli Schützen celebrano Hofer
A ricordare l’eroe tirolese Andreas Hofer, ucciso a Mantova il 10 febbraio 1810, ci pensano ogni anno gli Schützen, membri di associazioni che si ispirano alle tradizioni dei bersaglieri tirolesi. Ieri si sono ritrovati in più di 500 in piazza Porta Giulia a Cittadella, dove Hofer venne fucilato, per dare il via alle commemorazioni. Il patriota combatté dal 1796 al 1809 contro le truppe di Napoleone per difendere il Tirolo. Nell’ottobre del 1809 promosse una rivolta dopo che il Tirolo venne assegnato alla Baviera, ma venne sconfitto. Cercò quindi rifugio tra le montagne, ma venne tradito e portato a Mantova, dove fu processato e infine giustiziato.
Prima tappa: Porta Giulia
Arrivati a Porta Giulia gli Schützen, vestiti in abiti tradizionali, si sono schierati e diretti verso il parco Hofer, dove si trova il monumento a lui dedicato. Per l’occasione l’associazione Porta Giulia Hofer, guidata dal presidente Paolo Predella, ha aperto in via straordinaria il piccolo museo di Porta Giulia dedicato a Hofer.
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«Mantova da sempre vi accoglie con spirito di sincera amicizia – ha detto il presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti - mai come oggi è necessario recuperare quello che chiamo il senso tragico della storia. Portiamo la responsabilità di essere promotori di pace. Ce lo chiede la storia tragica che, come europei, ci siamo lasciati alle spalle».
Schierati in piazza Sordello
Dopo la celebrazione della messa, più di dieci pullman sono partiti alla volta di piazza Sordello. Qui gli Schützen si sono schierati, pronti per marciare verso Palazzo d’Arco, il luogo dove Hofer venne processato e condannato a morte. Uomini e donne, giovani e meno giovani, e anche qualche bimbo, hanno seguito scrupolosamente gli ordini impartiti a gran voce dalle loro guide in una piazza silenziosa nonostante le tantissime persone presenti.
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Il corteo si è mosso seguendo un ordine impeccabile verso la rotonda di San Lorenzo, passando tra i turisti e i mantovani che con il telefono riprendevano una scena che nella nostra città non si vede tutti i giorni. Qui il corteo tirolese ha fatto una sosta per ricevere la benedizione e poi è ripartito per l’ultima tappa.
Sosta a Palazzo d’Arco
Arrivati a Palazzo d’Arco gli Schützen si sono riuniti formando un cerchio, pronti ad assistere alla posa della corona d’alloro sulla lapide hoferiana sulle note di “Ich hatt’ einen Kameraden”.
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Quindi ha preso la parola il maggiore Peter Frank del Bezirk Südtiroler Unterland, alternando la lingua tedesca all’italiano, per ringraziare i mantovani dell’ospitalità che ogni anno riservano agli Schützen che si ritrovano per celebrare Hofer; ma anche per presentare Sergio Genovesi, consigliere della fondazione d’Arco e Paolo Predella, presidente dello Spazio Hofer. «Mantova è stata l’ultima tappa della passione di Hofer dopo essere stato tradito e sappiamo che Andreas ha sempre parlato bene dei mantovani – ha detto Genovesi – qua è stato processato e fucilato, nonostante tutto deponesse per la sua salvezza. Andreas è un martire ed eroe cristiano che ha lasciato dietro di sé un messaggio di pace».