Morto Stefano Gheller, era malato di distrofia muscolare e nel 2022 aveva avuto l’ok al suicidio assistito
Aveva scritto una lunga lettera a istituzioni e politici per spiegare che è un diritto poter scegliere. Un diritto che gli era stato riconosciuto dopo una lunga battaglia nell’ottobre 2022. Stefano Gheller, 51enne che aveva scritto anche al Papa per chiedere aiuto, è morto nel pomeriggio all’ospedale di Bassano (Vicenza), dopo alcuni giorni di ricovero […]
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Aveva scritto una lunga lettera a istituzioni e politici per spiegare che è un diritto poter scegliere. Un diritto che gli era stato riconosciuto dopo una lunga battaglia nell’ottobre 2022. Stefano Gheller, 51enne che aveva scritto anche al Papa per chiedere aiuto, è morto nel pomeriggio all’ospedale di Bassano (Vicenza), dopo alcuni giorni di ricovero per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Gheller era affetto da una grave forma di distrofia muscolare che per primo aveva ottenuto dalla sanità veneta l’autorizzazione al suicidio assistito.
“Non ho alcuna paura della morte – aveva detto qualche tempo fa – ma della sofferenza che la precede”. Gheller soffriva di una grave forma di distrofia muscolare facio-scapolo-omerale che aveva ereditato dalla madre. Ai giornalisti e allo stesso presidente del Veneto Luca Zaia aveva sempre detto di non voler morire, ma di voler decidere quando lasciare la vita nel momento in cui il dolore fosse diventato insopportabile. L’uomo, residente a Cassola (Vicenza), era attaccato al ventilatore da 35 anni. Il 13 ottobre 2022 aveva ottenuto dall’Azienda sanitaria Pedemontana la possibilità di accedere al suicidio assistito. “La notizia che potrò porre fine alla mia esistenza quando la sofferenza diventerà insopportabile – aveva ripetuto – mi ha fatto amare ancora di più la vita”.
“Ci penso tutti i giorni… Può sembrare angosciante, ma devo dire che l’idea non mi terrorizza più di tanto. Immagino che probabilmente mi sentirò sollevato all’idea di non fare più così tanta fatica. E non avrò rimpianti. Mi dispiacerà soltanto di lasciare mia sorella, perché anche lei è malata e soffre quanto soffro io” aveva dichiarato l’uomo. “Non desidero morire in questo istante, ma voglio avere il diritto di farlo appena sentirò che è arrivato il momento. La richiesta serve a questo: a fare in modo che tutto sia pronto e nessuno abbia modo di impedirmi di andare fino in fondo. In queste condizioni è sempre più difficile andare avanti. Vivo su una sedia a rotelle da quando avevo 15 anni, sono attaccato a un respiratore 24 ore su 24. Quando la mattina mi sveglio, so che potrei morire soffocato dal cibo o da un sorso d’acqua” le sue parole nel 2022.
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