Giusy Ferreri oggi torna nella sua Vigevano: «Il mio Shimmy Shimmy simbolo di rinascita»
VIGEVANO. Una carriera più che decennale da “Non ti scordar mai di me” del 2008 all’attuale “Shimmy Shimmy” con Takagi e Ketra. Sabato Giusy Ferreri, nata a Palermo e cresciuta ad Abbiategrasso, tornerà nella città in cui ha vissuto per diversi anni prima di raggiungere il successo in ambito musicale. Alle 21.15 la cantante salirà sul palco affiancata da Andrea Polidori (batteria), Will Medini (pianoforte e sintetizzatori), Fabrizio Bicio Leo (chitarre), Gabriele Cannarozzo (basso e sintetizzatori) e Mattia Boschi (violoncello e chitarra).
L’esordio discografico di Giusy era arrivato con il brano autoprodotto “Woe is me”, pezzo dalle sonorità alternative grunge rock che portava la firma del suo ex insegnante di chitarra Rudolf Minuto. Il brano era contenuto nell’album autoprodotto “Pop”, dal nome dei Prodigy of peace, band di rock alternativo oggi conosciuta come Santajegoraha.
La svolta è arrivata nel 2008 quando decide di presentarsi ai provini per la prima edizione di X Factor su Raidue: la partecipazione le dà la possibilità di firmare un nuovo contratto discografico con la Sony Bmg con cui pubblica “Non ti scordar mai di me”, brano che porta la firma di Tiziano Ferro e Roberto Casalino e che viene presentato alla finale di X Factor.
Come sarà composta la scaletta del concerto di Vigevano?
«Suoneremo circa due ore. Ho voluto effettuare una scelta mirata, che comprende brani più introspettivi con altri dalle sonorità più rock e pop. Sempre lungo questa scia, ho voluto alternare pezzi di cui sono interprete ad altri scritti da me, come omaggio alla mia vena di cantautrice. Quindi anticipo che pescherò nel mio repertorio proponendo brani come “Non ti scordar mai di me”, “Novembre”, “Il mare immenso”, “Ti porto a cena con me”, “Roma-Bangkok” e “Partiti adesso”. Poi ci sarà la nuova “Shimmy shimmy”, però con un arrangiamento rock».
Come’è nata Shimmy Shimmy?
«Anche questa volta Takagi e Ketra hanno fatto breccia nel mio cuore coinvolgendomi in questo viaggio che vuole essere un omaggio all’Arabia e all’Asia in generale: non a caso si è scelto di utilizzare strumenti come darabouka e sitar. Abbiamo collaborato per la terza volta dopo "Amore e Capoeira", che nel 2018 conquistò cinque dischi di platino, e "Jambo", che l'anno successivo si fermò a quattro. Con questa collaborazione andiamo a completare coerentemente il nostro viaggio musicale. Le loro sonorità arrivano sempre potenti, incalzanti ed energiche e non ho saputo resistere a “Shimmy Shimmy”: sono certa che in tanti avranno voglia di ballarla e di divertirsi insieme a noi».
Come si sente a tornare su un palco dopo tanto tempo?
«Una gioia. La stessa uscita di “Shimmy shimmy” in questo periodo rappresenta un vero e proprio segnale di ripartenza, che sancisce l’inizio di una nuova avventura musicale in cui potrò tornare a calcare il palco e regalare al pubblico la mia energia. È stato un anno e mezzo spiacevole e tragico, ma chiaramente è stato meglio pensare alla salute, che viene prima di tutto. È stato molto duro attraversare quel periodo e parlo soprattutto per i musicisti, per i tecnici e per tutte le persone che lavorano nel nostro settore, in particolare durante i tour. Mi sono battuta affinché riuscissero a lavorare e ciò mi rende molto felice».
Il suo rapporto con Vigevano?
«Una città cui sono affezionata e legata, dove vive ancora la mia famiglia e dove ho vissuto per diversi anni. Sono molto felice che il mio tour estivo faccia tappa qui».