La Sei giorni a Pavia diventa un caso. Fi e Pd: «Sembrava la festa della Lega»
PAVIA. In Oltrepo già rombano i motori per il primo dei sei giorni del “mondiale” di enduro e a Pavia monta la polemica sull’inaugurazione dell’evento che, sabato pomeriggio, si è celebrata in Castello.
«Sembrava la festa della Lega», attaccano i deputati Alessandro Cattaneo e Alan Ferrari. Il primo da Forza Italia, alleata con la Lega al Mezzabarba, il secondo dall’opposizione del Pd.
Nel mirino c’è l’organizzazione dell’evento, supportato anche dal Comune di Pavia con un contributo di 20mila euro, ma il retroterra è tutto politico e fa emergere (ancora) l’insofferenza di Forza Italia verso lo “stile Fracassi” che già in passato ha messo all’angolo gli alleati di Forza Italia tagliandoli fuori da decisioni e discussioni amministrative e politiche.
L’affondo di Cattaneo...
L’ex sindaco di Pavia è tutt’altro che tenero sull’organizzazione dell’esordio pavese della Sei giorni di enduro alla presenza di un folto parterre leghista (dal senatore Gian Marco Centinaio al padrone di casa, il sindaco Fabrizio Fracassi) ma senza rappresentanti di spicco di altre forze politiche pavesi.
«Al di là del fatto che l’inaugurazione di un evento internazionale di grande rilievo nel castello di Pavia sembrava piuttosto la festa di sezione della Lega – attacca il deputato azzurro Alessandro Cattaneo – devo sottolineare le falle dell’organizzazione. La città non è stata coinvolta e non ne sono nemmeno stati coinvolti i rappresentanti. Mi è sembrata un’occasione sprecata e personalmente, visto che da subito ho sostenuto l’evento e anche approvato il contributo offerto dal Comune di Pavia, ad oggi sono deluso dalle ricadute, inesistenti, sulla città».
... e quello di Ferrari
Non è meno polemico, dall’altra parte dello schieramento politico, il deputato pavese del Pd Alan Ferrari.
«Cattaneo non ha torto quando dice che l’inaugurazione di quello che dovrebbe essere un evento di peso internazionale sembrava la festa della Lega – attacca – . Detto questo c’è stato un doppio difetto organizzativo: è mancato, fin dalle prima battute in estate, il coinvolgimento degli enti territoriali, e poi c’è stata una mancanza di rispetto istituzionale. Il Comune di Pavia, che patrocina l’evento con un contributo di 20mila euro, avrebbe almeno potuto invitare i capigruppo consiliari».
Ferrari mette nel mirino anche il presidente della Comunità montana, il sindaco di Varzi Giovanni Palli.
«È vero che l’organizzazione non ha mai coinvolto le istituzioni pavesi – spiega il deputato Pd –. Ma proprio per questo il presidente della Comunità montana, visto che è stato al centro della vicenda, avrebbe potuto sopperire a questa mancanza e cercare, almeno, un coordinamento con il territorio e i suoi rappresentanti».
il carroccio respinge gli attacchi
E la Lega? Come reagisce agli attacchi fi Forza Italia e del Pd? Smorzando i toni.
«Certo, sarebbe stato molto meglio avere all’inaugurazione della Sei giorni di enduro, oltre che i rappresentanti politici, anche più pavesi possibile – dice il consigliere regionale e consigliere comunale pavese della Lega Roberto Mura –. Ma l’organizzazione ha dovuto fare i conti con i numeri forzatamente contingentati per le norme anti-covid. Con 600 piloti, anche con i team ridotti all’osso, la capienza in Castello era al limite. L’organizzazione, ripeto, ha dovuto fare i conti con i limiti importi dalla prefettura. In origine l’inaugurazione avrebbe dovuto essere una sfilata dei concorrenti in moto dal ponte coperto al castello: sarebbe stata una festa della città e per la città, ma non è stato possibile. Ce ne rammarichiamo, ma la presentazione in castello è stato il massimo possibile».